L’HPV (Human Papilloma Virus) costituisce una famiglia di virus composta da oltre duecento genotipi virali. La maggior parte degli HPV causa lesioni benigne e la maggior parte delle infezioni regredisce spontaneamente. Una piccola quota invece, se non trattata, può evolvere lentamente verso una forma tumorale. Il tumore del collo dell’utero è infatti quasi sempre correlato alla presenza dell’HPV.
L’infezione da HPV è particolarmente comune, in particolar modo nelle donne giovani, e circa l’80% delle persone sessualmente attive la contrae almeno una volta nel corso della vita. Tuttavia il virus si può contrarre anche con rapporti protetti e in ambienti non adeguatamente disinfettati, ad esempio i bagni pubblici.
L’unica vera forma di prevenzione è rappresentata dalla vaccinazione. Da più di 25 anni è a disposizione il vaccino per la prevenzione dell‘infezione da HPV che protegge la cervice uterina dai ceppi di HPV oncologicamente più aggressivi e dall’infezione dei ceppi a basso rischio più infettivi. La somministrazione alla popolazione adolescente di entrambi i sessi è ormai da anni inserita nella schedula vaccinale obbligatoria o consigliata in tutti i Paesi occidentali.
E’ questo il caso di Rosanna Manzolillo, di Teggiano, che negli anni scorsi si è trovata di fronte ad una diagnosi tumorale causata dal Papilloma Virus.
Tutto è nato quando a causa di un mal di schiena Rosanna si è sottoposta a dei controlli più approfonditi. Da qui l’esito che è arrivato come un fulmine a ciel sereno. Nonostante questo non si è persa d’animo e ha lottato per tenere in mano la sua vita riuscendo, talvolta, ad aiutare anche altre persone che come lei hanno ricevuto una diagnosi tumorale. Ma l’appello più grande è uno: fare prevenzione, perché il tempo per le diagnosi è prezioso e perché intervenire in anticipo può evitare conseguenze peggiori.
Fonte: Humanitas research hospital