Si è tenuto ieri mattina un importante incontro a Contursi Terme sul Contratto di Fiume (CdF) “Sele-Tanagro-Calore”, promosso ed organizzato dalla Regione Campania e dall’Ente Riserve per presentare il Documento di Intenti, che costituisce lo strumento di avvio della fase di concertazione che dovrà portare alla elaborazione del Documento Strategico.
L’incontro è stato anche l’occasione per compiere una riflessione sulle attività finora svolte e sulla necessità di accelerare gli step successivi in maniera da poter cogliere le opportunità di finanziamento che vi saranno con la nuova programmazione unitaria.
Dagli interventi del Presidente dell’Ente Riserve e dei tecnici della Regione presenti al tavolo, è emerso infatti che i Contratti di Fiume costituiscono strumenti in grado di attivare misure integrate per l’attuazione di progetti strategici, compatibili con gli obiettivi di Policy previsti dalla programmazione unitaria tra cui “Europa più verde” ed “Europa più vicina ai cittadini”.
In tale contesto, i CdF, quali strumenti di governance e di partecipazione, possono fornire un utile contributo per l’attuazione di strategie di rilevanza globale (Agenda 2030, Adattamento ai Cambiamenti Climatici, Biodiversità, Rete Natura 2000), supportando le politiche di tutela delle acque e della natura, di gestione del rischio idraulico ed idrogeologico, di sviluppo locale, di valorizzazione delle risorse ambientali.
“Come Consorzio abbiamo deciso di stare a pieno titolo in questa ‘partita’, convinti delle opportunità che ci potranno essere per il nostro territorio con l’attuazione dei singoli piani di azione e convinti anche di poter apportare al processo in corso un significativo contributo sul piano della conoscenza e della progettualità, soprattutto negli ambiti della sicurezza idraulica e della qualità delle acque – dichiara il Presidente del Consorzio di Bonifica integrale Vallo di Diano e Tanagro Beniamino Curcio – E’ con questo approccio che abbiamo partecipato ai lavori dei tavoli tecnici e con lo stesso approccio abbiamo partecipato all’incontro di ieri. Ho ritenuto necessario sottolineare come nel nostro sottobacino del Vallo di Diano, a differenza di altri sottobacini, siamo costretti a convivere con l’emergenza secolare delle piene e delle alluvioni, legata essenzialmente a tre fattori concomitanti: orografia dell’area, criticità del sistema scolante, a partire dal Fiume Calore-Tanagro, sviluppo dell’urbanizzazione. Una situazione di grande impatto per il territorio, che procura allarmi continui nei cittadini e che è destinata inevitabilmente a peggiorare se non si rimuovono le criticità di natura idraulica del Fiume Tanagro con gli interventi già programmati e progettati dal Consorzio”.
Ha sottolineato il grande pregio naturalistico e paesaggistico che riveste il Fiume Calore -Tanagro nella nostra zona e in connessione con altri ambienti naturali di altrettanto pregio.
“Ho delineato anche che, come Consorzio, disponiamo già di uno studio di fattibilità, avendo aderito ad un bando del Ministero delle Politiche Agricole, i cui obiettivi sono pienamente coerenti con la strategia del Contratto di Fiume. Lo studio contempla, infatti, interventi integrati per la laminazione delle piene, messa in sicurezza del fiume, irrigazione, valorizzazione dell’agricoltura ecosostenibile, riqualificazione e valorizzazione degli ambiti fluviali. Il riferimento, ovviamente, è alla cosiddetta Diga di Casalbuono – conclude – Ho ritenuto, infine, dover ribadire la disponibilità del Consorzio a fornire ogni utile contributo nella fase di definizione del Documento Strategico, svolgendo per il nostro sottobacino, se del caso, anche un’azione di raccordo e di collaborazione con altri enti, pubblici e privati, che aderiranno al CdF”.
Ha infatti già contattato il neo Presidente dell’Assemblea dell’Ente Riserve Giuseppe Curcio, anche consigliere del Comune di Polla, per organizzare uno specifico incontro con tutti i Comuni del sottobacino del Vallo di Diano e la Comunità Montana. Come sottolineato, c’è la necessità di sviluppare una visione comune in ordine alla portata delle problematiche ambientali che interessano il sottobacino, in maniera da compiere scelte progettuali strategiche e condivise capaci di conciliare maggiore sicurezza idraulica e valorizzazione del territorio in un’ottica di sviluppo durevole e sostenibile.