Meglio la pillola o il preservativo? Sul “sesso sicuro” l’Italia arranca rispetto al resto d’Europa. Addirittura, secondo un’indagine della Società italiana di ginecologia e ostetricia di due anni fa, circa la metà delle ragazze (under 25) non utilizza nessun metodo contraccettivo durante il primo rapporto sessuale.
In calo anche l’uso del preservativo e solo il 16,2% delle donne italiane usa la pillola anticoncezionale, che risulta il dato più basso in tutta Europa. L’Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna) ha messo a punto una mini guida che è stata distribuita nelle farmacie e negli ospedali al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica. Per il ginecologo Francesco de Laurentiis, primario presso il reparto di ginecologia ed ostetricia presso l’ospedale di Polla “La pillola è il metodo più efficace e meno dannoso rispetto al preservativo che è fallace anche se dà la protezione contro le malattie sessualmente trasmissibili. Il basso utilizzo percentuale in Italia della terapia contraccettiva è multifattoriale ed è legata ad una disinformazione e ad non una non sempre corretta informazione dello specialista. Questa scarsa informazione porta a dei tabù nell’opinione pubblica – ha infatti affermato de Laurentiis – La risoluzione è che in età dai 10 ai 14 anni vengano fatti corsi formativi a livello scolastico da persone competenti che facciano conoscere la metodologia contraccettiva soprattutto per quanto concerne la pillola, la migliore e meno dannosa se saputa prescrivere ed utilizzare”.
“Naturalmente – ha poi spiegato il dott. de Laurentiis – l’uso della pillola è sconsigliato a chi ha predisposizione trombo-embolica. Tramite un test si può verificare se si è affetti e procedere alla prescrizione. Fatta una selezione iniziale tramite un medico, sicuramente la pillola non dà nessun problema. Uno dei tabù è che faccia venire il tumore al seno e credo, a mio modesto parere, che sia questo il motivo del suo scarso utilizzo: bisogna valutare anche la predisposizione genetica perchè non è legato alla pillola, che potrebbe solo farlo manifestare prima”.
“Anche qui – conclude il dott. de Laurentiis – un ruolo importante gioca la prevenzione, grazie all’informazione affidacdata a degli specialisti o al medico di famiglia”.
– Claudia Monaco –