Ieri mattina il Presidente del Consorzio di Bonifica Integrale Vallo di Diano e Tanagro Beniamino Curcio e l’ingegnere Victor Comuniello, insieme al capo operaio Tonino Lobosco, hanno effettuato una serie di sopralluoghi sul territorio per verificare lo stato di avanzamento dei cantieri sulla rete idraulica di bonifica in attuazione del Piano di manutenzione 2024. Si tratta dei lavori attuati con i fondi dell’Ente (e quindi dei consorziati) e in amministrazione diretta, ovvero con l’impiego di due escavatoristi e di altri 6 operai assunti stagionalmente.
La visita è partita da Sala Consilina in contrada Lontrara dove si trova in fase di completamento un importante intervento di manutenzione straordinaria che riguarda il canale che, dalla sorgente situata in prossimità del Parco Acquatico, convoglia le acque fino al Fossato Maggiore. Un’area, quella attraversata dal canale, particolarmente critica perché facilmente allagabile in caso di piogge abbondanti. Le opere realizzate, fortemente volute dal consigliere Emilio Brunetti, consentiranno un netto miglioramento della situazione perchè non solo è stata ampliata la sezione del canale ma sono state ricostruite ed innalzate anche le sponde laterali, ponendo così a riparo i terreni circostanti, particolarmente vocati per le colture orticole.
Sempre a Sala Consilina è stato ultimato pochi giorni fa un altro lavoro di sistemazione a carico del canale Lagnuolo, anch’esso affluente destro del Fossato Maggiore, che assume particolare rilievo ai fini dello scolo delle acque, raccogliendo i flussi che provengono dalla rete autostradale di competenza dell’ANAS.
La terza tappa è stata a Montesano sulla Marcellana in località Cadossano, anche questa fortemente critica perché soggetta a frequenti e rovinosi allagamenti principalmente per l’inadeguatezza della rete di scolo, a partire dal canale Varco Parisi. Una situazione che angoscia i residenti e gli agricoltori della zona che, più volte, hanno sollecitato l’intervento anche tramite il sindaco del Comune di Montesano. In questo contesto si è operato un vero e proprio accertamento tecnico, rilevando la presenza di una serie di criticità lungo il canale Varco Parisi che di fatto pregiudicano il regolare deflusso delle acque e che vanno necessariamente rimosse per poter operare un buon lavoro e soprattutto per ampliare la sezione del canale destinato a ricevere maggiori portate in vista dell’espansione delle aree urbanizzate di tipo industriale che sicuramente si registrerà nei prossimi anni in relazione al passaggio dell’Alta Velocità. Un intervento, dunque, da definire nel dettaglio e perciò da programmare con il prossimo Piano di manutenzione.
Altri cantieri aperti si trovano a Teggiano (canale Vernace e Torrente Buco), Buonabitacolo (Torrente Rio freddo), Polla (Allacciante destro).
“Un investimento in prevenzione significativo – dichiara il Presidente Beniamino Curcio – con tante opere concluse o in corso di realizzazione e con altre opere che si devono avviare nei prossimi giorni, a partire dalla parte superiore del Torrente Buco, canale Pantaniello in prossimità del Torrente Marza, Vallone Nocito a Sala Consilina. Un’attività di manutenzione puntuale, assolutamente necessaria per mitigare il rischio idraulico, migliorando l’efficienza funzionale dei canali di bonifica ed anche di tratti di corsi d’acqua naturali interconnessi. Molti di questi lavori, compresi i diffusi decespugliamenti, assumono valenza anche come operazioni di riqualificazione, preziose, perciò, per restituire alle comunità parti del territorio in preda a fenomeni di abbandono e degrado, purtroppo sempre più estesi”.
“Siamo operativi in tutti i comuni, ma spesso incontriamo notevoli difficoltà perché la nostra articolata ed estesa rete consortile si interconnette con altre reti di scolo di competenza dei Comuni, ANAS, Provincia, Ferrovie, oltre che con la rete dei fossi privati, ed è evidente che se interveniamo solo noi, le situazioni di criticità, ancorché attenuate, difficilmente vengono azzerate. Stiamo al contempo profondendo uno sforzo di sensibilizzazione per far comprendere ai proprietari terrieri la necessità di lasciare libere le fasce di rispetto dei canali perché la presenza di manufatti precari, opere varie, alberature, molto spesso crea ostacoli o ritardi nell’esecuzione degli interventi da parte del Consorzio” conclude Curcio.