Nel corso degli ultimi decenni l’evoluzione del fenomeno irriguo nel nostro Paese è stata fortemente influenzata dall’affermazione di politiche ambientali e dagli orientamenti delle politiche comunitarie che, nel porre al centro l’essenzialità della risorsa acqua e della sua qualità per il mantenimento e lo sviluppo di un’agricoltura irrigua e competitiva, ne raccomandano un uso sempre più sostenibile.
Bisogna aver riguardo, in particolare, al risparmio idrico e al contrasto degli sprechi, infatti, l’agricoltura è il settore che da solo utilizza più della metà dei prelievi di acqua e nel tempo i consumi e i fabbisogni sono costantemente aumentati, creando, con sempre maggiore frequenza, problemi non solo di approvvigionamento ma anche di competizione tra i diversi usi: civile, industriale, energetico, agricolo e turistico. Una situazione destinata a peggiorare a causa della progressiva riduzione della disponibilità delle risorse idriche per una serie concomitante di fattori, ma soprattutto per l’acuirsi dei fenomeni siccitosi, direttamente legati ai cambiamenti climatici.
In linea generale, è questa la filosofia che sottende alle varie iniziative progettuali che il Consorzio di Bonifica sta portando avanti sul fronte dell’efficientamento delle infrastrutture irrigue nel Vallo di Diano.
Tra queste, anche il progetto sull’ammodernamento e ottimizzazione dei sistemi irrigui consortili, appaltato circa otto mesi fa con il finanziamento di 6,3 milioni di euro ottenuti con i fondi del PNRR.
Un progetto importante sia per la mole degli investimenti che si stanno realizzando che per gli obiettivi che si intendono raggiungere, avendo puntato, in particolare, ad ammodernare e a rendere più efficienti tutti gli impianti irrigui in pressione con tecnologie avanzate, nell’ottica del risparmio idrico e del contenimento dei costi gestionali, a partire da quelli energetici.
In questi mesi, l’impresa che si è aggiudicata l’appalto, per ragioni organizzative ma anche per non interferire con la gestione del servizio irriguo in corso, si è concentrata con i lavori sulle gallerie di captazione di tre sorgenti: Fontanelle Soprane e Sottane a Sassano e Rio Freddo a Buonabitacolo.
“Per vedere a che punto eravamo arrivati e per capire nel dettaglio cosa si stava facendo, stamattina – dichiara il Presidente del Consorzio di Bonifica Beniamino Curcio – ho ritenuto di effettuare una serie di sopralluoghi con il direttore dei lavori l’ingegnere Mariano Alliegro e con la ditta appaltatrice. Presenti ai sopralluoghi anche il direttore operativo ingegnere Del Gaudio e il consigliere Emilio Brunetti”.
“E’ stata una mattinata davvero intensa e proficua – precisa il Presidente – che ci ha permesso di constatare che i lavori appaltati stanno proseguendo regolarmente e soprattutto di prendere atto di quanto sia importante il recupero che si sta facendo delle gallerie di captazione”.
Si tratta di opere irrigue grandiose, avviate dall’ex CASMEZ negli anni ’70 e completate, in regime di concessione, dal Consorzio di Bonifica tra il 1993 e il 1996. “Tre gallerie filtranti che penetrano nei contrafforti del Cervati e che assumono straordinaria importanza ai fini irrigui perché rappresentano il cuore dei nostri impianti consortili, garantendo la disponibilità di tutta la risorsa idrica (250-300 litri a secondo per ogni galleria) che necessita per alimentare le condotte in pressione, a servizio di circa 4.000 ettari di terreni – spiega Curcio – Opere che, grazie al progetto, vengono rese più efficienti ma anche più sicure, rivestendo e proteggendo con una malta speciale tutte le gallerie e i ‘rami drenanti’ laterali. Sono previsti anche altri lavori di ripristino e sistemazione, accanto al rifacimento degli impianti elettrici che, nell’insieme, andranno a migliorare anche il grado di fruibilità di tali opere. Stiamo cercando di valorizzarle rendendole disponibili non solo per le consuete visite guidate da parte di scolaresche, ma anche per iniziative innovative, come quella che ci è stata proposta dall’Università di Napoli, che vorrebbe sperimentare la stagionatura di formaggi in grotta“.
Appena finiti i lavori nelle gallerie, si passerà alla protezione catodica delle condotte in acciaio, alla sistemazione delle vasche di accumulo e alla sostituzione e ammodernamento di 2.225 gruppi di consegna, che saranno dotati di apparecchiature speciali non solo per la misurazione dei consumi, ma anche per la gestione a distanza dell’intero sistema irriguo.
“Con lo stesso progetto – prosegue il Presidente – si procederà all’ammodernamento del sistema di telecontrollo e gestione della rete irrigua in modo da automatizzare quanto più possibile le varie parti del sistema irriguo, rendendo possibile il monitoraggio, il controllo e la regolazione da remoto dei principali nodi idraulici che caratterizzano la rete. Un intervento che consentirà di aumentare l’efficienza idrica e mitigare i rischi connessi con gli eventi siccitosi, purtroppo sempre più frequenti. E’ prevista infine l’installazione di un sistema satellitare, tipo IRRISAT, per il controllo delle colture oltre che dei consumi, ma che ha soprattutto il pregio di coinvolgere direttamente le aziende agricole nelle varie fasi di gestione degli impianti consortili attraverso il cosiddetto ‘consiglio irriguo’, strumento di fondamentale importanza non solo per risparmiare acqua, ma soprattutto per consentire l’adozione di tecniche irrigue sempre più efficienti da parte delle utenze agricole”.
“Andremo avanti in questa direzione anche con altri progetti, a partire da quello relativa all’Area del Carciofo Bianco di Pertosa, per il quale, nell’ultima seduta della Deputazione Amministrativa, abbiamo deliberato di andare in appalto, avendo già la disponibilità del finanziamento di 5,3 milioni di euro concessi dal Ministero delle Politiche Agricole”, conclude Curcio.