Roberto De Luca, responsabile del Condacons Vallo di Diano, interviene in merito al numero unico di emergenza europeo 112 e alla confusione territoriale che è costretto a trovarsi di fronte chi telefona al 118. Le riflessioni nascono anche dalla telefonata, resa pubblica, al numero di emergenza sanitaria fatta da Simon Gautier, escursionista francese scomparso nel Golfo di Policastro dal 9 agosto. Il giovane, infatti, pur trovandosi in Campania, quando ha telefonato al 118 ha parlato con un operatore della Basilicata.
“Era il 18 agosto del 2011 – racconta De Luca – quando scrivemmo una lettera all’allora Commissario dell’ASL Salerno, Maurizio Bortoletti, circa la confusione che all’epoca regnava sul numero 118 nel Vallo di Diano. Infatti, alle chiamate fatte al 118 (Emergenza Sanitaria), provenienti dal territorio dell’ex USL 57 di Polla, a cui bisognava aggiungere anche il territorio lucano del distretto telefonico con prefisso 0975, rispondeva la Centrale Operativa dell’Ospedale di Vallo della Lucania, contrariamente a quanto previsto dalla L.R. 2/94. Nel tempo abbiamo sempre denunciato lo stato non molto avanzato del nostro sistema per le chiamate d’emergenza“.
Poi il riferimento alla drammatica chiamata al 118 di Simon Gautier. “Ci siamo resi conto che questa inopportuna confusione travalica i confini del Vallo di Diano, per sconfinare nel vicino Cilento – continua -. A una chiamata al 118 effettuata da cellulare in una località presumibilmente vicina a San Giovanni a Piro (SA) risponde una centrale operativa della Basilicata. Come non comprendere allora la meraviglia di alcuni cittadini francesi che, in vacanza a Scario, hanno lamentato la mancata localizzazione del giovane“.
Dallo scorso anno nell’Unione Europea è stato attivato il numero unico di emergenza 112 con servizio di localizzazione avanzata, che traccia la chiamata entro un perimetro inferiore ai 100 metri. Questo grado di precisione contribuisce a migliorare l’efficienza e i tempi di risposta dei centri di emergenza.
“Il nostro appello – conclude De Luca – è quello che si provveda, finalmente, a predisporre quanto necessario per poter attivare questo servizio, perché, così come si legge in una nota sull’annuncio dell’adozione del numero 112 del 09-02-2018 sul sito ufficiale della Commissione Europea: ‘Ogni anno circa 300mila persone che chiamano i servizi di emergenza non riescono a descrivere la loro posizione, perché non sanno dove si trovano, oppure perché sono troppo giovani o gravemente ferite. In questi casi conoscere la localizzazione esatta del richiedente aiuto può aiutare i servizi di emergenza a reagire rapidamente e a salvare vite’. Il nostro pensiero, come quello di molti Italiani, in questi giorni è rivolto a Simon Gautier e alla sua famiglia“.
– Chiara Di Miele –
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