Bisognerà rifare il processo a carico della donna condannata a 10 anni in primo grado per l’omicidio preterintenzionale della figlia di soli due mesi. Come si legge sul quotidiano “Il Mattino”, la Corte di Assise d’Appello di Salerno ha rimesso gli atti al pm per riformulare il capo di imputazione e ha dichiarato la nullità della sentenza pronunciata in primo grado.
L’imputazione non è ritenuta corretta, così come sostenuto anche dal legale della donna, l’avvocato Michele Sarno.
L’imputata, invece, è stata assolta dal reato di calunnia, secondo capo di imputazione a suo carico, dato che i giudici dell’Appello hanno confermato la sentenza di primo grado. Assolti dalla calunnia anche il padre e la nonna della piccola, accusati dagli inquirenti perchè, pur sospettando della donna, avevano denunciato il personale sanitario.
Secondo la pubblica accusa la mamma avrebbe ucciso la neonata scuotendola, forse in preda all’esasperazione, ma senza l’intenzione di volerle fare del male.
Nell’ottobre 2014 la piccola fu trasferita dal “Ruggi” di Salerno all’ospedale Santobono di Napoli dove i sanitari si accorsero delle sue gravi condizioni dovute alle fratture delle tempie e di alcune costole. Secondo la Procura quelle lesioni erano state provocate da un trauma subito alcuni giorni prima che aveva causato in seguito un’emorragia interna. I genitori avevano trovato la piccola priva di sensi e l’avevano portata in ospedale a Salerno. Smise di vivere dopo il trasferimento d’urgenza presso l’ospedale partenopeo.