“Non ci fermiamo perché non abbiamo ottenuto nulla. Adesso la lotta continua per ottenere un altro incremento di massa di personale di Polizia Penitenziaria e, inoltre, continueremo a lottare anche per l’aliquota militare che ha subito una vera e propria ingiustizia“. E’ quanto sostenuto dal Comitato degli idonei ai quiz del concorso per l’arruolamento di 754 allievi agenti di Polizia Penitenziaria e da Domenico Ferlita, uno dei componenti, dopo che anche il Senato ha approvato il Decreto Rilancio.
Quest’ultimo, infatti, per quanto riguarda il comparto Giustizia prevede l’assunzione di 650 agenti di Polizia Penitenziaria mediante lo scorrimento della graduatoria, di cui 488 uomini e 162 donne. Lo scorrimento, però, riguarda la sola aliquota B, ovvero quella che comprende solo i cittadini provenienti dalla vita civile mentre sono rimasti esclusi coloro che hanno prestato servizio militare in ferma prefissata di un anno e i congedati.
“Ormai è nota a tutti la notevole carenza degli organici che si registra negli istituti penitenziari italiani – fanno sapere dal Comitato – e le 650 assunzioni previste dal Decreto Rilancio non riuscirebbero a colmare il cosiddetto turn-over che si verrebbe a creare con i pensionamenti“.
E’ per questo motivo che i candidati risultati idonei alla prova scritta del concorso pubblicato lo scorso anno continuano la loro battaglia affinché le forze politiche possano dare risposte concrete al sistema penitenziario, provvedendo ad ulteriori assunzioni al fine di garantire una maggiore sicurezza nelle carceri e tutelare l’incolumità degli agenti che operano nelle strutture. Alla luce delle recenti aggressioni subite dagli agenti della Polizia Penitenziaria, infatti, sono numerose le richieste avanzate dai vari esponenti politici inerenti un ulteriore incremento di personale.
– Chiara Di Miele –
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