Si sono concluse le ricerche archeologiche nella Grotta di Polla, condotte dall’Università del Molise sotto la direzione scientifica della prof.ssa Antonella Minelli, in collaborazione con il Centro Regionale di Speleologia “Enzo dei Medici”, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino e il Comune di Polla.
Oggetto di scavo e documentazione di campo è stata una specifica area adibita a contesto sepolcrale databile tra l’Eneolitico finale e la prima Età del Bronzo. Le attività, concentratesi negli ambienti iniziali della cavità, hanno confermato l’importanza speleo-archeologica della grotta. Contestualmente, sono stati esplorati ulteriori ambienti sotterranei che si prefigurerebbero come contesti di valenza cultuale e per i quali sono necessari mirati interventi nel prossimo futuro.
“All’interno dell’ambiente di uso sepolcrale – spiegano i ricercatori – è stato possibile ricostruire un vero e proprio rituale che comportava la presenza multipla di individui inumati: sono stati definiti 6, di cui due maschi, un adulto, un giovane e una femmina giovane, probabilmente deposti in diverse fasi temporali. Sono stati rinvenuti corredi associati simbolicamente rappresentativi, tra cui manufatti in pietra come lame in ossidiana, punte e lame in selce, accette miniaturistiche, pesi da telaio, oltre a strumenti in osso come aghi, spatole, spilloni, punteruoli; resti faunistici di erbivori e contenitori ceramici frammentati con elementi decorativi fortemente diagnostici per l’Eneolitico finale e la prima Età del Bronzo”.
Ulteriori analisi archeometriche, paleontologiche, sedimentologiche e biochimiche sul materiale ritrovato aggiungeranno presto nuove informazioni che permetteranno di ampliare il quadro delle conoscenze sulle dinamiche di occupazione della Grotta di Polla in un arco cronologico piuttosto ampio e in un’area strategica quale è il Vallo di Diano, crocevia nel tempo di uomini e culture.
– Ornella Bonomo –