Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, è intervenuto in merito alle misure che il Governo intende intraprendere circa le concessioni balneari delle spiagge italiane.
“La minaccia di una procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea per il mancato rispetto della direttiva Bolkestein non può diventare l’occasione per una svendita delle spiagge italiane alle multinazionali del settore. – commenta Capone – Il Presidente Draghi ascolti il grido di allarme proveniente da lavoratori delle aziende balneari. Non possiamo accettare la desertificazione di un tessuto fatto di piccole e medie imprese a conduzione familiare che svolgono una funzione fondamentale nella salvaguardia del patrimonio paesaggistico e nella promozione del turismo nel nostro Paese“.
Come afferma Federbalneari, sono 150mila le concessioni che rientrano nel demanio marittimo e comprendono campeggi, impianti sportivi, complessi turistici, oltre ai numerosi stabilimenti balneari.
“È fondamentale, pertanto, – prosegue Capone – trovare una soluzione che tuteli gli interessi legittimi e gli investimenti operati finora. In tal senso, chiediamo che il Governo intervenga con nuove misure necessarie a garantire i livelli occupazionali. Come UGL siamo disponibili a discutere di proposte concrete volte a sostenere le piccole e medie imprese del comparto”.