Intervista a Raffaele Accetta, ex Presidente della Comunità Montana Vallo di Diano e Sindaco di Monte San Giacomo in merito alle recenti polemiche che hanno portato all’elezione di Francesco Cavallone.
- Sindaco, dopo 12 anni di presidenza alla Comunità Montana e, soprattutto, dopo tutto il lavoro che ha svolto ed i risultati ottenuti, si aspettava un’uscita di scena in questo modo?
No, non l’avevo immaginata così la mia uscita di scena. Ritenevo e ritengo che dopo la mia permanenza alla Comunità Montana, se non altro per la conoscenza degli ultimi 35 anni della storia di questo Ente, avrei potuto partecipare, oltre che alla scelta del nuovo Presidente ed esecutivo, anche nel dare un contributo fattivo alla prosecuzione di un importante progetto di cui vado orgoglioso che ho voluto fortemente e alla realizzazione del quale posso vantarmi di aver contribuito in maniera tangibile: la ‘Strategia dell’Area Interna del Vallo di Diano – Citta’ della Biodiversità e dell’innovazione’. Avevo inoltre avviato, unitamente agli assessori e ai dirigenti, anche un altro importante piano di attività in riferimento al ‘Recovery Fund’ che, insieme ai colleghi Sindaci, ritenevo di poter trattare, come ho sempre fatto in questi anni in modo molto partecipato come già fatto per tutti gli altri progetti ottenuti (Pit Certosa, Pir, Patti Territoriali, Progetti Leader Gal 1 e 2, 2 Progetti di Protezione Civile, per tutti i 15 comuni, la realizzazione di una nuova sede dell’Ente, del Canile Comprensoriale e i tanti progetti di Forestazione e di tutela del territorio per i dissesti idrogeologici) .
- Cosa l’ha delusa di più in questa vicenda?
L’assoluta mancanza di dialogo e credo la poca attenzione per ciò che ho rappresentato in questi anni. Nella mia esperienza amministrativa ho sempre prestato molta attenzione ai rapporti istituzionali ed al rispetto dei ruoli e francamente non penso di aver avuto lo stesso trattamento. Dovendo lasciare la carica di Presidente ritenevo di poter avere, come è sempre stato nel passato per chi mi ha preceduto, un’uscita diversa. Non avevo chiesto né speravo in una riconferma della carica di Presidente (dopo due mandati durati 12 anni). Ritenevo semplicemente che fosse auspicabile una proroga di qualche mese, in modo che insieme a tutti gli altri colleghi si potessero concordare tutti gli assetti degli organi amministrativi degli Enti del Territorio e si potesse consentire anche al mio Comune di avere un ruolo, così come preannunciato e dichiarato nel programma amministrativo della Comunità Montana.
- Il primo Presidente della Repubblica, Enrico De Nicola, coniò la battuta ‘La riconoscenza è il sentimento della vigilia’. Vale anche per lei?
Sì, vale anche per me e vale per tutti coloro che hanno avuto e avranno il privilegio di assumere incarichi politici e amministrativi. Sicuramente è uno degli aspetti più contraddittori, amari e a volte spietati della politica: il merito, i risultati, gli obiettivi raggiunti e i progetti tracciati con sudore e sacrificio, per rendere concreta l’idea di un futuro più giusto e prodigo di benessere (nel nostro caso) per il Vallo di Diano, non sono sufficienti a garantirsi il ritorno di un credito di riconoscenza. La politica gronda di distacchi e ‘tradimenti’ e non sono certo la riconoscenza o il ‘rispetto per l’avversario’ a poter fermare queste dinamiche, una volta innescate.
- Ed ora? Pensa di appendere le scarpe al chiodo oppure, data la sua esperienza, pensa di potersi ancora spendere per il territorio? Insomma, si ricandiderà alla carica di Sindaco di Monte San Giacomo?
Credo di poter essere ancora utile soprattutto alla mia Comunità mettendo in campo la mia forza e la mia esperienza maturata per contribuire a migliorare le condizioni di vivibilità ed attuare quanto potrà portare in dono, il progetto relativo alla Strategia dell’Area Interna. Confido inoltre, nella possibilità di spendermi ancora per il Vallo di Diano, territorio di grandi potenzialità, territorio al quale ho dedicato tanti anni della mia attività amministrativa e territorio in cui credo. Ci credo per tali motivi, ci credo per me e ci credo per gli stimoli e le sollecitazioni che ho ricevuto in questi giorni da tanti miei concittadini.
– Rocco Colombo –
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