Dopo l’intervento del consigliere regionale di Italia Viva Tommaso Pellegrino su quanto avvenuto durante l’insediamento della Giunta della Comunità Montana Vallo di Diano, i Sindaci Michele Di Candia, Michele Marmo, Angela D’Alto, Massimo Loviso, Enrico Zambrotti, Donato Pica, Luigi Vertucci, Giuseppe Rinaldi, Giancarlo Guercio e Michela Cimino hanno ritenuto opportuno chiarire alcuni aspetti.
“È stato spiacevole leggere della delusione dell’onorevole Pellegrino sulla mancata trattazione del programma, giacché esso è stato oggetto di una immediata e lunga illustrazione da parte del Presidente Esposito, in apertura di seduta. Purtroppo, una volta iniziata la discussione, il documento programmatico appena illustrato è stato totalmente ignorato dal Sindaco di Sala Consilina, Mimmo Cartolano, che, nonostante i ripetuti tentativi di molti di noi di placarne l’ira e riportare il dibattito sul piano politico, ha usato toni irrispettosi della dignità personale all’indirizzo del Presidente Esposito. Il tutto, facendosi forte anche del suo sostegno e citandola più volte, in una narrazione imbarazzante – spiegano – Solo a quel punto, il Presidente si è ovviamente difeso, già provato da una settimana di provocazioni e offese che nulla hanno a che vedere con una trattativa politica, per quanto aspra possa essere. Ci saremmo aspettati che Lei stigmatizzasse sin da subito certi eccessi verbali indirizzati non solo al Presidente Esposito ma anche a 13 Sindaci, praticamente definiti ‘servi sciocchi’. Le assicuriamo inoltre che, al pari del collega Cartolano, anche i sottoscritti sono stati eletti col consenso dei cittadini e non con scelte di palazzo”.
“Nella nostra visione della politica comprensoriale, tutte le comunità meritano lo stesso rispetto a prescindere dalle dimensioni. È capitato a ciascuno di noi di non avere, soprattutto all’inizio del nostro mandato, ruoli sovracomunali, ma non per questo abbiamo scatenato l’inferno. La delusione per un mancato assessorato non può essere causa di una reazione spropositata che porta ad un attacco personale e a testa bassa. La Sua esperienza politica e l’onestà intellettuale che le vogliamo riconoscere la porterà sicuramente a evitare di soffiare sul vento della demagogia. Ci spiace leggere da lei che l’intero quadro politico locale sarebbe asservito a chissà quali logiche, mentre sarebbe bastato un semplice assessore in più attribuito a Italia Viva per renderlo di valore e per determinare addirittura un ‘cambiamento di mentalità’” continuano.
“Onorevole Pellegrino, siamo certi anche noi come lei, che è necessario elevare il dibattito politico nel nostro territorio – affermano i Sindaci – Ma per fare questo, sin da oggi è necessario iniziare ad affrontare concretamente le vere emergenze che lo affliggono: il Ponte di Caiazzano chiuso da tre anni, la difficile situazione degli idraulici forestali, il rilancio della strategia delle aree interne col conseguente impiego delle ingenti risorse destinate. Sono solo alcune delle sfide che la nuova giunta dell’ Ente, insieme alla Conferenza dei Sindaci, dovrà affrontare. Non cambierà le sorti della nostra terra un assessore in più o in meno a questo o a quel partito. Non è questo che determinerà un cambio di mentalità e di passo. Ci affianchi, in questo difficile compito, e se si recherà dal Presidente De Luca, oltre a parlare del ruolo di Italia Viva nella coalizione regionale, si faccia portatore anche delle istanze del territorio. Sono queste le cose che interessano ai cittadini del Vallo, delle comunità che noi tutti rappresentiamo, e dei tanti cittadini che alle scorse elezioni regionali hanno riposto in lei fiducia e speranze. Nel corso della trattativa e del dibattito ci siamo sempre posti a favore del Comune di Sala Consilina. Ricorderà bene che in nessuna occasione abbiamo posto resistenze. Anzi in più occasioni abbiamo espresso la disponibilità a riconoscere un ruolo al Comune di Sala Consilina rimettendo a Lei le scelte da praticare secondo il peso territoriale che rappresenta”.
I Sindaci confidano in una chiusura definitiva di questa vicenda “nella speranza che si pensi al bene del territorio e non alle poltrone da attribuire“.
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