Una marcia per chiedere verità e giustizia per Angelo Vassallo. Quasi mille persone hanno preso parte oggi pomeriggio alla marcia organizzata dalla Fondazione Vassallo, per non far calare il silenzio su un omicidio che oggi, a distanza di 7 anni, rimane ancora senza colpevoli.
Nove colpi di pistola hanno spezzato la vita del sindaco di Pollica e stravolto quella dei suoi familiari. Venne ucciso il 5 settembre 2010 ad Acciaroli in una stradina secondaria, non lontano dal porto. Ora dopo l’ennesima proroga, scaduti i termini per le indagini, l’assassino di Vassallo resterà senza nome.
“Sono ancora troppe le domande che non conoscono risposta – ha detto Dario – Perché nel luogo dove fu ucciso Angelo c’erano 17 persone e l’area non fu transennata?“.
“Perché chi abita nei pressi del luogo dell’omicidio dice di non aver sentito nulla?” ha rincarato la dose il sindaco di Pollica Stefano Pisani, vice ai tempi di Vassallo. A sostenere la famiglia alla marcia, partita alle 14.30 dal porto, c’erano tanti semplici cittadini e molti amministratori locali.
In prima fila il Comune di Bologna, Napoli, Peschici, Casalnuovo di Napoli, il vice presidente della Provincia di Foggia e il Comune di Castelnovo ne’ Monti in provincia di Reggio Emilia. Oltre a molti sindaci e amministratori cilentani, anche il parlamentare uscente Simone Valiante e l’ex governatore Antonio Bassolino.
Commossa la vedova di Vassallo ha ringraziato tutti i presenti. “Abbiamo bisogno di giustizia e chiarezza – ha detto il figlio Antonio – Non viviamo in un territorio di camorra ma qui è successo un fatto mai accaduto prima. Vi ringraziamo con molta forza e sincerità per questa partecipazione. Vogliamo solo la verità“.
La marcia si è conclusa nella piazzetta di Acciaroli che Vassallo aveva liberato dal cemento e dalla bruttura. Toccanti gli interventi di uno dei superstisti della scorta di Giovanni Falcone e di Alessandra Clemente, assessore al Comune di Napoli, figlia di Silvia Ruotolo, uccisa dalla camorra nel ’97.
– Marianna Vallone –