- Dottor Pecora, mentre ci apprestiamo ad elaborare i possibili scenari economici per il 2025, come valuta l’andamento dell’economia italiana nell’anno appena trascorso e quali fattori, a suo avviso, hanno avuto particolare impatto sull’economia del 2024?
Nel 2024 l’economia italiana ha mostrato segnali di rallentamento, con una crescita del PIL stimata intorno allo 0,7%. Questo dato è inferiore alle previsioni governative iniziali che indicavano un incremento dell’1%. Il settore industriale ha registrato una contrazione significativa, influenzata anche dalle difficoltà economiche della Germania, principale partner commerciale dell’Italia. Al contrario, il settore dei servizi ha mostrato una certa resilienza, contribuendo a mitigare l’impatto negativo sull’economia complessiva. Anche per il 2025 le prospettive rimangono moderate: si prevede, infatti, una crescita del PIL intorno allo 0,8%. Tale previsione riflette un contesto economico caratterizzato da incertezze sia a livello nazionale che internazionale. Pertanto, fattori come l’implementazione efficace dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e l’evoluzione delle condizioni economiche globali giocheranno un ruolo cruciale nel determinare l’andamento economico dell’Italia nel prossimo anno. In questo contesto si inseriscono le importanti riforme in ambito fiscale e sociale.
- La riforma del fisco sia per le imprese che per i professionisti segna un nuovo capitolo per il sistema tributario. Quali sono le novità proposte e gli obiettivi della riforma?
Già dalla scorsa primavera il dibattito sulla riforma fiscale in Italia è stato al centro dell’agenda politica con un focus particolare sulle imposte dirette: l’Irpef e l’Ires. Questi strumenti rappresentano pilastri fondamentali del sistema tributario italiano e la loro revisione avrà effetti significativi sull’economia del Paese, sulle famiglie e sulle imprese. Il sistema di tassazione dell’Irpef, caratterizzato da cinque aliquote dal 23 % al 43 % applicate su scaglioni di reddito progressivi, portava con sé criticità che risiedevano nella forte pressione fiscale sui redditi e nell’effetto distorsivo delle detrazioni. Il principale obiettivo, solo in parte realizzato, è quello di semplificare il sistema fiscale, rendendolo più equo e trasparente. Nel dettaglio, con la Legge di Bilancio, si consolida la riduzione del numero delle aliquote da cinque a tre e la rimodulazione degli scaglioni, con l’intento di alleggerire il carico fiscale sui redditi medi e bassi che rappresentano le fasce più colpite dall’inflazione e si procede al riordino delle detrazioni per spese e oneri. Mentre per l’Ires, oggi fissata al 24%, si avrà un regime premiale dell’aliquota al 20% per le imprese che adempiano a determinati oneri di accantonamento degli utili e di successivo investimento degli stessi, una razionalizzazione delle deduzioni per incentivare investimenti in ricerca e sviluppo; digitalizzazione e transizione ecologica. Infine, si intravedono facilitazioni per le Piccole Medie Imprese con misure mirate a sostenerle, poiché rappresentano il cuore pulsante dell’economia italiana. L’obiettivo è incentivare gli investimenti aziendali, promuovendo la competitività delle imprese italiane sia sul mercato interno che su quello internazionale. Queste modifiche mirano, inoltre, a contrastare l’evasione fiscale e a favorire una crescita economica sostenibile.
- Parliamo dunque di un’importante riforma fiscale, nel dettaglio quali sono le principali novità previste dal Decreto Irpef e Ires?
Il Decreto legislativo n. 192/2024, pubblicato il 16 dicembre in Gazzetta Ufficiale, definisce le regole per la nuova tassazione del lavoro autonomo e del reddito d’impresa in attuazione della delega sulla riforma fiscale introdotta dalla legge n. 111/2023. Trascorso il periodo di “vacatio legis” di 15 giorni, il Decreto è entrato in vigore oggi, dal 31 dicembre. Le principali novità riguardano la spinta alle aggregazioni tra professionisti con l’arrivo della tanto attesa neutralità fiscale che potrà dare un impulso alla crescita dimensionale degli studi, facendo uscire i professionisti dal “monismo” che era stato in qualche modo stimolato fiscalmente dalla progressiva estensione del regime forfettario. Un intervento che si inserisce in una più ampia direttrice per cui la determinazione del reddito di lavoro autonomo si avvicina a quella di reddito di lavoro dipendente nel segno dell’onnicomprensività. Proprio basandosi su tale principio, la riforma mira a garantire chiarezza e semplificazione. Supera, infatti, le criticità spesso riscontrate dai lavoratori autonomi di dover considerare compensi anche l’ammontare delle spese che contrattualmente sono a carico del committente e che sono da quest’ultimo rimborsate con la conseguenza che tali spese, ora, non concorreranno alla formazione del reddito e non saranno deducibili per il lavoratore autonomo. Tali vantaggi varranno anche per i contribuenti in regime forfettario. Anche i lavorati dipendenti saranno beneficiari di agevolazioni fiscali con un ampliamento delle componenti escluse dalla formazione del reddito di lavoro dipendente. Grande interesse anche per la riforma dei redditi agrari per i quali vengono introdotte regole che mirano a sviluppare le colture innovative, come le vertical farm e le colture idroponiche. L’obiettivo è incentivare l’agricoltura ad utilizzare tecniche evolute, moderne e supportare la lotta ai cambiamenti climatici. In particolare, vengono ampliate le attività che determinano il loro reddito su base catastale. Infine, tra le novità anche nuove regole che intervengono sul regime di tassazione di redditi diversi e redditi d’impresa mediante alcune modifiche alla disciplina del calcolo delle plusvalenze e delle operazioni straordinarie come scissioni e conferimenti.
- Dottor Pecora, ci ha illustrato una riforma complessa che ridefinisce la fiscalità dei redditi. In questo particolare scenario economico quali sono i benefici attesi e quali, in particolare, le sfide che imprese e professionisti dovranno affrontare?
Si tratta di uno scenario economico peculiare e diversificato, in quanto la riforma potrebbe portare diversi vantaggi, tra i quali, sicuramente, l’aumento del potere d’acquisto per le famiglie grazie alla riduzione della pressione fiscale sui redditi più bassi; maggiori investimenti, in quanto l’incentivazione delle imprese potrebbe stimolare la crescita economica e la creazione di posti di lavoro; semplificazione amministrativa, cioè una struttura fiscale più chiara e lineare renderebbe più semplice per cittadini e imprese adempiere ai propri obblighi. Non mancano, però, le criticità. La riduzione delle entrate fiscali derivante da aliquote più basse dovrà essere compensata attraverso un miglioramento della lotta all’evasione fiscale o con l’introduzione di nuove forme di tassazione. Inoltre, l’attuazione di una riforma così complessa richiederà un ampio consenso politico e un approccio graduale per evitare impatti negativi sul bilancio dello Stato. La riforma fiscale su Irpef e Ires rappresenta una grande opportunità per rilanciare il sistema economico italiano, ma richiede una visione strategica e una gestione attenta delle risorse. Il successo dipenderà dalla capacità di bilanciare equità, competitività e sostenibilità, costruendo un sistema fiscale moderno e allineato alle esigenze del XXI secolo. Le nuove disposizioni si applicheranno principalmente dal 2025, rendendo fondamentale per contribuenti e professionisti aggiornarsi sulle novità.
- Inizialmente ha fatto riferimento ad importanti novità anche in ambito sociale, cosa dobbiamo aspettarci in questo nuovo anno?
Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, grandi novità in arrivo per l’Assegno di Inclusione (Adi), il sostegno economico destinato alle famiglie in difficoltà. Dal 2025, più persone potranno beneficiarne grazie a modifiche proposte dai principali partiti di Governo. Questi cambiamenti, che puntano a rendere il contributo più inclusivo, riguardano principalmente le soglie ISEE e il reddito familiare. Infatti, l’ISEE massimo sarà innalzato da 9.360 a 10.140 euro, ampliando la platea di chi può accedere al beneficio, mentre il reddito familiare massimo passerà da 6.000 a 6.500 euro, con un ulteriore aumento per le famiglie con anziani o persone con disabilità, che potranno contare su un tetto di 8.190 euro rispetto ai precedenti 7.560 euro. Ci sarà un cambiamento anche nella sua durata. Dal 2025 l’Adi sarà erogato per 11 mesi anziché 12, con una pausa stabilita tra una mensilità e l’altra. Questo aggiornamento mira a ottimizzare la gestione del fondo che avrà una spesa prevista di 5,88 miliardi di euro nel 2025, per poi crescere fino a quasi 6 miliardi nel 2027 2028. Con l’ampliamento dei criteri e l’introduzione di nuovi incentivi per la formazione, l’Assegno di Inclusione si conferma uno strumento centrale nella lotta alla povertà e al sostegno al lavoro. Questi cambiamenti rappresentano un passo importante verso una maggiore inclusività e un supporto concreto alle famiglie in difficoltà economica. Dal 1° gennaio 2025 entreranno in vigore anche importanti modifiche alle regole di accesso alla NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), l’indennità di disoccupazione destinata ai lavoratori dipendenti. L’obiettivo di queste novità è contrastare gli abusi e rendere il sistema più equo, garantendo che il sostegno vada a chi ne ha realmente bisogno. In particolare, nel caso di dimissioni volontarie, sarà necessario per il lavoratore aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione presso il nuovo impiego. Un altro aspetto cruciale riguarda le assenze ingiustificate. In caso di mancata presentazione sul luogo di lavoro, se l’assenza supera i termini previsti dal contratto collettivo nazionale o, in assenza di specifiche, è superiore a 15 giorni, il datore di lavoro deve notificare l’episodio all’Ispettorato Nazionale del Lavoro. In queste situazioni, il rapporto di lavoro sarà considerato risolto per scelta volontaria del lavoratore, con conseguente perdita del diritto alla NASpI. Infine, dal 1° gennaio verrà applicata una nuova percentuale di rivalutazione agli importi della NASpI, che terrà conto dell’andamento economico e del costo della vita. Queste modifiche mirano a rendere la NASpI un sistema più sostenibile e a garantire che l’indennità sia riservata a chi si trova in reale difficoltà lavorativa. Con queste misure il Governo punta a tutelare l’efficacia del sistema di sostegno al reddito, promuovendo comportamenti responsabili e scoraggiando eventuali abusi.
- Dottor Pecora, in qualità di commercialista dello Studio Viglione Libretti di Sant’Arsenio può tracciare un bilancio sulle attività dello studio nell’anno appena trascorso?
Il 2024 si chiude con grande soddisfazione in quanto è stato un anno di crescita e consolidamento per il nostro Studio, un anno di grande trasformazione, segnato da sfide stimolanti e traguardi importanti che ci hanno permesso di rafforzare il nostro impegno a fianco di clienti, collaboratori e partners. Grazie all’impegno costante del nostro team di professionisti abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissati, affiancando sia imprese che famiglie offrendo agli stessi soluzioni su misura e tempestive. La fiducia dimostrata dai nostri clienti è per noi motivo di orgoglio e di stimolo ad un miglioramento e perfezionamento continuo per affrontare con prontezza e determinazione le sfide che ci attendono non solo per il nuovo anno, ma anche per il futuro, in particolare a fronte delle sfide sempre nuove e delle opportunità offerte dall’attuale congiuntura storico-economica che attendono le imprese ed i cittadini. Lo Studio è pronto ad apprestare ogni valido supporto professionale grazie alla pluriennale esperienza maturata al fianco dei propri clienti nei diversi settori operativi, dal commerciale al fiscale, dal legale a quello del lavoro e dell’impresa. Guardando al nuovo anno con rinnovato ottimismo, personalmente desidero ringraziare tutto il nostro staff, i clienti che ci hanno dato fiducia e i nostri partner, a nome dello Studio Viglione Libretti & Partners auguro a tutti un sereno e prospero anno nuovo, con l’auspicio che il 2025 porti nuove opportunità e soddisfazioni per tutti.