Parole in codice, intercettazioni, pedinamenti, i contatti tra due territori, il Vallo di Diano e la Piana del Sele, otto arresti, 1,5 kg di droga sequestrata e circa 250 episodi di spaccio accertati. Questi i numeri dell’operazione antidroga “Coffee Break“, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Sala Consilina, diretti dal Capitano Davide Acquaviva, che riempiono le circa 90 pagine dell’ordinanza di applicazione delle misure cautelari firmata dalla dottoressa Rosamaria De Lellis, giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Lagonegro.
Il gip ha applicato la misura della custodia cautelare in carcere per Samir Harmach, 30enne marocchino residente a Teggiano (già arrestato nel novembre del 2017 dai Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia valdianese), quella degli arresti domiciliari per Said Hammal, Sami Ourasan e Mohammed Mohuh, marocchini residenti ad Eboli, e l’obbligo di dimora con divieto di allontanamento da casa nelle ore serali per Giuseppe Morello, 45enne di Teggiano, Antonio Mileo, 30enne di Atena Lucana, Daniela Ioana Heres, 44enne rumena residente a Teggiano, e Zakaria Fahy, 33enne marocchino residente a Teggiano. La donna, l’unica del gruppo, era compagna e complice nello spaccio di Harmach (insieme furono arrestati nello scorso mese di febbraio in flagranza di reato dopo essere stati trovati in possesso di 5 panetti di hashish e di cocaina nascosta nel sottoscala della loro casa di Teggiano).
Diversi, dalla fine del 2017, i casi di spaccio di cocaina, hashish e marijuana accertati dai militari del NOR grazie a diverse intercettazioni telefoniche e ambientali oltre che servizi di appostamento e pedinamento degli indagati. L’ampia indagine portata avanti dagli uomini del Capitano Acquaviva ha, dunque, confermato il traffico di stupefacenti nel Vallo di Diano e la sistematica attività di acquisto, detenzione e spaccio messa in piedi dagli indagati sia individualmente che in concorso tra loro.
Tutto ha inizio il 7 novembre 2017 con l’arresto di Harmach, che dall’ordinanza viene fuori come il capo dell’attività, dopo che i Carabinieri scoprono che ha nascosto dell’hashish nella leva del cambio della sua Ford Mondeo e, successivamente, scoprono la cocaina nascosta nel contatore Enel e nella camera da letto di casa sua. Dalle intercettazioni, inoltre, emerge come Hammal e Mohuh cedessero droga ad Harmach per la vendita al dettaglio nel Vallo di Diano. Quest’ultimo, addirittura, il 31 dicembre dello scorso anno, mentre si trovava sottoposto ad obbligo di dimora e presentazione alla Polizia Giudiziaria, fermato e perquisito dopo essersi recato alla caserma dei Carabinieri di Teggiano, fu trovato con sei involucri di cocaina addosso.
Dalle intercettazioni telefoniche degli indagati viene fuori tutto un mondo fatto di linguaggi cifrati, complicità e, al contempo, timore di essere scoperti. “Ma un caffè ce lo vogliamo prendere?” chiede un acquirente ad Harmach in una delle loro conversazioni telefoniche, “Un caffè vuoi?” risponde il pusher. E poi l’immancabile appuntamento al bar. “Vedi che l’ultima volta è arrivato troppo mancante” il monito di Harmach quando il conto per le dosi non era stato saldato totalmente. Nel linguaggio in codice tra clienti e spacciatore “un caffè” corrispondeva ad una dose singola di cocaina (denominata “la bianca“) da 20 euro e “due caffè” ad una doppia dose.
La paura dei Carabinieri e di essere fermati è lampante in diverse intercettazioni, così come quella di finire in manette, ma anche le tattiche per non farsi beccare e per tentare di guadagnare delinquendo e uscirne immacolati. “Dietro la cassetta, sotto la finestra, se mi chiudono stasera….la prendi e la dai a Zakaria” dice Harmach alla compagna per informarla sul nascondiglio della droga nel caso venisse catturato e affinchè il complice Fahy possa continuare l’attività di spaccio al suo posto. Come emerso da osservazioni, anche attraverso telecamere, il teggianese Morello aveva invece il ruolo di “magazziniere” custodendo le sostanze in un vecchio casolare a Teggiano.
Ore di lavoro e di appostamenti hanno condotto, dunque, alla chiusura della brillante operazione con le 8 ordinanze eseguite ieri mattina. Ma, nonostante l’impegno profuso per “Coffee Break”, i militari del Nucleo Operativo dall’inizio dell’anno non si sono fermati nella lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti nel Vallo di Diano e hanno eseguito circa 24 arresti in tal senso.
– Chiara Di Miele –
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