“Vallo di Diano, la storia si ripete“. Inizia così il coordinamento della Lega Vallo di Diano che si esprime in merito alla chiusura del Punto Nascita dell’ospedale “Luigi Curto” di Polla. “Abbiamo volutamente atteso prima di dire la nostra su questo scempio, – fanno sapere – atteso invano nell’illusoria speranza che i responsabili di questa ennesima chiusura per una volta si assumessero le loro responsabilità. Tutti, alla notizia della chiusura a far finta di scandalizzarsi (per una cosa che si sapeva da tempo) e ad affaccendarsi per far vedere che ‘loro ci sono’, che loro ‘si impegnano’ per poi, parafrasando De Andrè, ‘gettare la spugna con gran dignità’. Oppure nel caso che venisse concessa l’ennesima proroga, pronti per accaparrarsi la paternità della vittoria“.
I rappresentanti della Lega Vallo di Diano chiedono a “chi di dovere di assumersi le proprie colpe e, tutti la smettano di gettare fango su altri per coprire l’amico di turno. Il reparto maternità che oggi chiude non è un fulmine a ciel sereno, era un moribondo in attesa di essere salvato, lo sapevano tutti, da anni, e chi aveva l’onere di salvarlo è stato lo stesso che lo ha condannato“.
“Ma voi – incalzano – veramente pensate che le famiglie del Vallo preferiscano trasferirsi in ospedali lontani, farsi chilometri e chilometri solo per un capriccio? O come ha dichiarato il primario perché l’erba del vicino è sempre più verde? Suvvia non scherziamo, lo stesso primario ha dichiarato che se ci fossero fondi avrebbe investito in attrezzature più moderne e personale più ‘giovane e motivato’, ammettendo intrinsecamente dunque che il reparto non funziona, che il sistema è obsoleto, che gli operatori sono oramai stanchi e poco motivati. C’è una legge, che piaccia o no, che chiude gli ospedali sotto una soglia minima nascite annue, pensate che l’ospedale di Polla gestito correttamente non avrebbe fatto quei numeri? Certo che li avrebbe fatti, ne avrebbe fatti anche di più“.
Per la Lega quello della Maternità “è rimasto un reparto arretrato, che non si è allineato con i tempi, è rimasto l’unico ospedale dove non si effettua il rooming in, il nido viene gestito con linee guida che si utilizzavano in tempi remoti, un reparto ove la gentilezza non è proprio il massimo, dove non viene promosso l’allattamento al seno ma si dà ai neonati ‘la bottiglietta’ al primo pianto, un reparto ove si impedisce alla madre di vedere il figlio se non ‘negli orari stabiliti’, un reparto dove ci risulta che la prima domanda quando un paziente arriva è:’Chi è il tuo medico?’. Poi non ci si deve meravigliare che e la gente scappa!“.
“Alla fine le colpe sono di tutti -sostiene la Lega Vallo di Diano – Vorremmo chiedere al Governatore De Luca di smetterla di addossare colpe ad altri, di fare proclami, di pavoneggiarsi come il salvatore della patria, di sbandierare ogni volta quando viene da noi l’arrivo di nuovi macchinari a Polla (salvo poi essere smentito dal dott. De Laurentiis quando dichiara che la regione non manda fondi), ma per una volta di fare veramente qualcosa per il nostro Vallo a iniziare dalla sospensione provvisoria dell’efficacia del provvedimento adottato“.
– Chiara Di Miele –
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