“Il torto di chiudere il Punto Nascita a Polla non si fa ai medici o agli operatori del reparto di Ostetricia e Ginecologia ma alla comunità intera e alle nostre generazioni future che non potranno usufruire di un importante servizio. Anche coloro che hanno delle avversioni per giustificati motivi devono mobilitarsi per un bene primario che i nostri predecessori hanno ottenuto con immani sacrifici”.
A dichiararlo è il dottore Francesco De Laurentiis, primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale “Luigi Curto” di Polla in merito alla chiusura, dal 1° gennaio 2019, del Punto Nascita.
“Non so se è stata fatta una valutazione dei costi e se ci sarà risparmio – ha dichiarato il dottore De Laurentiis – la scelta di chiudere il Punto Nascita presuppone una rete di trasporti. Sono stati valutati i costi economici di questa decisione? Io penso di no, seppur io non sia un economista. Inoltre, come ho già provveduto a informare in sede regionale, la popolazione del Vallo di Diano quasi sicuramente farà riferimento alla vicina Basilicata”.
Il dottore De Laurentiis fa inoltre riferimento alla deroga ottenuta dal Punto Nascita di Vallo della Lucania, nonostante i parti registrati siano inferiori ai nosocomi di Polla e Sapri: “Non voglio fare attacchi politici – ha dichiarato – ma bisogna avere l’onestà intellettuale di ammettere gli sbagli nella propria vita professionale. Nel momento in cui vengono adottate disposizioni che entrano in contrasto con quanto dichiarato e viene lasciato aperto un Punto Nascita con parti di gran lunga inferiori e con una connotazione orogeografica problematica è bene che vengano date delle spiegazioni. Purtroppo non vengono dette le verità e bisogna iniziare a dire che molti errori in Sanità dipendono dal fatto che sono state date disposizioni clientelari. O si inizia a premiare la meritocrazia o ci troveremo sempre davanti a questi episodi spiacevoli”.
Un riferimento viene fatto anche alla migrazione sanitaria, ritenuta una delle cause che avrebbe inciso sulla chiusura: “Il fenomeno della migrazione sanitaria credo sia fisiologico – ha proseguito De Laurentiis – io in primis ho pazienti della Calabria e della Basilicata ed è normale che molte seguano il proprio medico. Questa migrazione c’è ma come in tutti i territori, non credo sia preoccupante. Posso garantire che le prestazioni sanitarie della mia Unità di Ostetricia e Ginecologia sono di alto livello e questo è stato confermato anche nel mondo accademico e dell’Università”.
Un appello, inoltre, viene fatto in conclusione dal dottore De Laurentiis: “Bisogna lottare non solo per il Punto Nascita – ha concluso – ma anche per l’assunzione del personale medico. A dicembre perderò l’ennesimo collega che andrà in pensione e che non verrà sostituito. Non possiamo tirare avanti con deficienze di personale, servono strumenti che garantiscano una Sanità corretta. Servono risposte concrete”.
– Claudia Monaco –
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