La chiusura del Punto Nascita dell’ospedale “Luigi Curto” di Polla continua a preoccupare la comunità valdianese e di recente è intervenuto in merito anche il Comitato Diritto alla Salute di Polla.
“In queste settimane stiamo vivendo una situazione spiacevole, il declassamento dell’ospedale ‘Luigi Curto’ – affermano – dopo che, nel 2015, l’ospedale venne retrocesso da DEA di primo livello a pronto soccorso e, in aggiunta alla presenza di soli ginecologi obiettori (la legge 194 non lo permette), siamo di fronte alla possibile chiusura del punto nascita che vuol dire privare per l’ennesima volta la donna di un fondamentale diritto. Quello che sta avvenendo è frutto dell’incapacità politica e della colpevolezza di un’amministrazione che da tempo deturpa un paese per interessi personali, lascia al caso la salute dei cittadini e aiuta l’arricchimento e la crescita della sanità privata. Il tutto a svantaggio di quella fetta di cittadini e cittadine che non possono curarsi, per questioni economiche, al di là del servizio pubblico“.
Secondo i membri del Comitato siamo dinanzi ad “un progetto politico, sul piano regionale e nazionale, che priva l’intero Vallo di Diano di un punto nascita fondamentale per i cittadini e le cittadine che saranno costrette ad andare al punto nascita di Vallo della Lucania che presenta una serie di problematiche oltre ad essere territorialmente lontano dal nostro territorio (contestualmente si rischia di chiudere anche il punto nascita dell’ospedale di Sapri)“.
Per questo il Comitato chiede “che ogni cittadino valdianese si opponga a queste assurde decisioni con ogni mezzo a propria disposizione. Chiediamo l’unione di tutto il territorio per fronteggiare questa enorme valanga che seppellirà il nostro ospedale. Chiediamo che ogni gesto di malasanità venga denunciato di modo che il ‘Luigi Curto’ possa rinascere“.
– Chiara Di Miele –