Sono 900 i posti di lavoro a rischio a causa dell’annuncio dello spostamento da Battipaglia di “Prysmian Spa”, azienda produttrice di cavi per il settore delle telecomunicazioni e delle fibre ottiche. A tal proposito sono intervenuti, per lanciare un appello, il presidente della Commissione Aree Interne e consigliere regionale M5S, Michele Cammarano, e la senatrice del M5S, Felicia Gaudiano.
“Una nuova bomba sociale rischia di abbattersi in Campania – dichiarano – a seguito dell’annuncio, da parte del gruppo ‘Prysmian Spa’, di smantellare il sito di Battipaglia per delocalizzare in Francia. L’azienda, leader nel suo settore, per anni punto di riferimento nella nostra regione e nel Mezzogiorno, potrebbe essere l’ennesima realtà produttiva in fuga. In bilico c’è il destino di oltre 300 dipendenti, uniti ad altri 600 dell’indotto”.
“Siamo in contatto con il Sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico, Alessandra Todde – annunciano in conclusione – perché si apra al più presto un tavolo sulla vertenza. Non consentiremo la chiusura dell’ennesimo sito di eccellenza in Campania. Abbiamo il dovere di invertire una tendenza. Non possiamo assistere ancora una volta inermi alla continua emorragia di siti produttivi in Campania, alimentando un processo di desertificazione industriale che interessa la nostra regione oramai da decenni”.
Sulla questione è intervenuto anche Luigi Ulgiati, Vicesegretario Generale dell’UGL. “Come se non bastassero gli effetti della pandemia, che ha trascinato la quasi totalità dei settori produttivi italiani in una grave crisi – dichiara – ci troviamo a constatare con estremo imbarazzo che il Ministero dell’Innovazione Tecnologica e della Digitalizzazione, piuttosto che privilegiare nel bando di gara nazionale della fibra ottica un prodotto di elevata ricerca e qualità come quello prodotto negli stabilimenti della FOS (Prysmian spa) di Battipaglia, ha invece optato per una fibra di media o scarsa qualità, importata dalla Cina. Non risulta certo difficile comprendere perché gli investimenti della Prysmian si sposteranno al di fuori del nostro Paese dato che si predilige inspiegabilmente la fibra ‘Made in China’ con la conseguenza di lasciare a casa centinaia di lavoratori in un territorio già molto sofferente”.
“Non accetteremo che il bando di gara della fibra ottica nazionale non preveda l’assoluta salvaguardia dei posti di lavoro della Prysmian e siamo pronti da subito a dare seguito ad iniziative di mobilitazione – conclude il sindacalista – qualora il Governo non intervenga dando garanzie in merito e indicando le specifiche sul Ministero competente”.