Il segretario di Nursind Salerno, Biagio Tomasco, scrive all’ASL e alla Direzione dell’ospedale di Vallo della Lucania in merito alla chiusura della cucina con la ditta Serenissima al “San Luca”. La ditta ha comunicato che proseguendo nell’utilizzo delle cucine di Vallo della Lucania mette a serio rischio la propria attività professionale dovendo operare in condizioni non ottimali e che le cucine non verranno più utilizzate fino alla data di ultimazione dei lavori di adeguamento necessari a riportare i locali, gli impianti e le attrezzature ad uno stato adeguato alle necessità del servizio e al rispetto dei requisiti igienico-sanitari richiesti. Nel periodo di realizzazione di tali interventi, la produzione dei semilavorati verrà effettuata presso il nuovo centro cottura realizzato da Serenissima quale hub strategico per la propria divisione sud, mentre il confezionamento e l’allestimento dei vassoi, per la successiva veicolazione alle strutture oggetto del servizio, sarà eseguito presso i locali dell’ospedale di Polla appositamente adeguati ed allestiti nel rispetto di tutte le normative vigenti in materia di sicurezza sia in ambito alimentare che per quanto riguarda i lavoratori.
Nursind fa a questo proposito delle considerazioni. “La ditta Serenissima – scrive Tomasco – afferma che i locali della cucina di Vallo della Lucania non siano a norma, ma proprio all’art. 71 del Capitolato Speciale d’appalto è chiaramente indicato che al momento della consegna tutte le strutture, le macchine, le attrezzature e l’utensileria presenti presso la cucina sono da ritenersi a norma, adeguate al servizio ed in buono stato di manutenzione. Ora, considerato che all’atto del verbale di consegna sembrerebbe non essere stata fatta alcuna eccezione in tal senso, ci si chiede come mai se i locali erano a norma all’atto del subentro della ditta Serenissima non lo siano ora a distanza di appena 8 mesi. L’art. 71 del Capitolato Speciale d’appalto dispone che durante il periodo di gestione l’operatore esercente l’appalto (OEA) si impegna a mantenere in buono stato i locali, cosa che depone per una eventuale mancata sorveglianza da parte dell’OEA che oggi rivendica una non conformità degli stessi“.
Il centro hub individuato dalla ditta Serenissima sarebbe quello di Tito, mentre il confezionamento e l’allestimento dei vassoi sarà eseguito presso i locali dell’ospedale di Polla. “Considerato che la
città di Tito dista circa 36.2 km dalla città di Polla – continua Tomasco – passando per la SP12 e la SP442 con un tempo di percorrenza di circa 33 minuti, e che la città di Polla dista 100.8 km dalla città di Vallo della Lucania con un tempo di percorrenza di 1 ora e 14 minuti, passando per la E45, la SS517var e la SS18 var, si determina che i pasti ordinati per il pranzo debbano essere confezionati almeno 1 ora e 47 minuti prima dell’orario di consegna ovvero le ore 12:00, parimenti per la cena, cosa che va a discapito della qualità del cibo e della sua integrità, considerato che nulla venga indicato sui percorsi di qualità e controllo del cibo che viene somministrato ai degenti“.
Inoltre il segretario di Nursind sottolinea delle mancate applicazioni contrattuali della ditta Serenissima: “Ci chiediamo come mai dette mancanze continuino ad essere perpetrate, nel più
completo silenzio di chi come il DEC dovrebbe vigilare, con particolare riferimento alla scelta del vitto che il degente dovrebbe esercitare e che invece gli viene negata in quanto la prenotazione dello stesso non venga effettuata al letto dello stesso da parte del personale della ditta Serenissima, e soprattutto perché non venga fornito ai degenti un menu a scelta multipla per come previsto dal capitolato di gara, così come le colazioni non vengano preparate presso le cucine di reparto e anzi giungano nei vari reparti su carrelli aperti in spregio ad ogni norma di sicurezza“.
“Ultimo, ma non ultimo – conclude – il riflesso negativo che si proietta sulla struttura ospedaliera nell’immaginario collettivo e sui lavoratori costretti a vedersi ridotta la loro capacità di guadagno, già di per sé esigua, stante il ricorso alla cassa integrazione da parte della ditta Serenissima“.