Il segretario di Nursind Salerno, Biagio Tomasco, scrive all’ASL in merito alla chiusura della cucina con la ditta Serenissima al “San Luca” di Vallo della Lucania.
“Le derrate alimentari necessarie per il confezionamento dei pasti ai degenti del presidio di Vallo della Lucania, così come di quelli di Polla e Sapri, sopraggiungano dal Veneto fino allo stabilimento di Tito da dove vengono poi istradate verso Polla dove avviene l’impiattamento e la relativa distribuzione su gomma verso i presidi interessati” denuncia Nursind.
“La ditta Serenissima continua imperterrita a non adempiere al dettato contrattuale (art. 39) in ordine alla raccolta delle domande da parte dei pazienti degenti, non avendo ancora introdotto il software dedicato a ciò e presente nel capitolato di gara, demandando tale attività agli infermieri che di fatto si sono tramutati da professionisti della salute in camerieri – continua Nursind – La qualità del cibo percepita dai pazienti è di infima qualità, per come confermato dall’indagine conoscitiva tra i coordinatori avviata dalla Direzione di presidio. La chiusura della cucina dell’ospedale di Vallo della Lucania ha ulteriormente decrementato il numero degli operatori presenti, in quanto molti di loro sono stati posti in regime di cassa integrazione con un ricorso abnorme a tale istituto sociale”.
“La peculiarità per cui le derrate alimentari provengano dal Veneto non permette, in caso di nuovi ricoveri e dimissioni di pazienti, di integrare o variare il pranzo e la cena dri degenti stessi, con evidenti ricadute sulla qualità percepita in ordine al servizio – spiega Tomasco – Vale la pena ricordare che ai sensi dell’art. 19 e dell’art. 21 del Capitolato speciale di gara, il degente debba avere la possibilità di variare il proprio menù, con riferimento alla dieta predisposta scegliendo tra tre appositi menù, il menù autunno, il menù inverno ed il menù primavera-estate. Di contro tanto non avviene comprimendo la possibilità da parte degli utenti di variare la propria dieta. Ancora oggi la ditta Serenissima si limita alla sola distribuzione del vitto e non alla somministrazione ai pazienti, cosa che ricade sulle spalle degli infermieri con evidente demansionamento, nel mentre avrebbe dovuto assumere personale specializzato (OSS) che potesse assolvere a tale incombenza (si pensi alla problematica della somministrazione del vitto ad un paziente disfagico)”.
“Riteniamo quindi insussistente il servizio offerto dalla ditta Serenissima” conclude Nursind.