Continuano le polemiche a Sapri per la preannunciata chiusura dell’istituto del “Buon Pastore”, una struttura donata a titolo gratuito dal Cavaliere Cesarino al Comune di Sapri per ospitare tutti i bisognosi e che dal 1° marzo ha chiuso le sue porte.
Questa mattina a riprendere la discussione, nell’aula Consiliare del Comune, è stato il gruppo politico “Sapri Cambia” che ha sottolineato la grave perdita che la comunità saprese ha avuto con la chiusura dell’istitituto.
“La struttura del Buon Pastore è ufficialmente chiusa da ieri e gli ospiti sono stati trasferiti nell’istituto di suore presente a Capitello – ha dichiarato il capogruppo di “Sapri Cambia” Pietro Scaldaferri – La scorsa settimana il Sindaco ha illustrato tutto il percorso che ha portato alla chiusura della Casa del ‘Buon Pastore’ ma è poco chiaro cosa l’Amministrazione intende fare per riportare le suore all’interno dell’edificio e riaprire le sue porte. A questo punto è necessario convocare il Consiglio di Amministrazione dell’istituto, azione mai compiuta dall’attuale amministrazione, e tentare di trovare una soluzione al problema attraverso un percorso più democratico che preveda un coinvolgimento attivo di tutte le forze politiche operanti sul territorio”.
Presente all’incontro questa mattina anche il capogruppo di minoranza Giuseppe del Medico che ha sottolineato: “Il Sindaco avrebbe dovuto convocare il Consiglio di Amministrazione dell’Istituto con il compito di determinare un responsabile che potesse interloquire con le suore e che si assumesse le responsabilità legate alla gestione della casa, come chiesto dall’ordine delle suore. Inoltre la questione si sarebbe dovuta affrontare pubblicamente perché i cittadini avrebbero dovuto sapere cosa stava accadendo. Noi a questo punto chiederemo una convocazione del Consiglio Comunale per affrontare la situazione e cercare una soluzione. Oggi è un giorno triste per tutti perché la storia di Sapri è legata anche al ‘Buon Pastore’“.
Pensiero quest’ultimo condiviso da un’altro esponente di “Sapri Cambia” Vincenzo Folgieri che ha sottolineato la necessità di difendere e tutelare la struttura perché rappresenta un pezzo di storia della città di Sapri con l’auspicio che la questione non vada nel dimenticatoio.
– Maria Emilia Cobucci –
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