Poco meno di 15 rappresentanti di altrettanti comuni, su 28 invitati, ieri sera hanno partecipato al Consiglio Comunale monotematico convocato dall’amministrazione comunale di Sala Consilina dopo la soppressione della casa circondariale decretata lo scorso 27 Ottobre dal Ministro della Giustizia. Dopo circa 3 ore di discussione è stata approvata una delibera con la quale oltre ad esprimere il proprio dissenso per la chiusura della casa circondariale, con l’accordo degli altri sindaci presenti, verrà attivata ogni azione diretta a ripristinare i servizi soppressi quali carcere e tribunale ed a mantenere i servizi già esistenti sul territorio. Il Consiglio Comunale chiederà inoltre un incontro al Prefetto, coinvolgendo i rappresentati politici ed istituzionali ed inoltrerà una richiesta di incontro al Ministro della Giustizia per esporre motivi alla base della richiesta di revoca del provvedimento di soppressione.
Nel corso della discussione, alla presenza di oltre un centinaio di cittadini, sono state ripercorse tutte le tappe che hanno portato alla chiusura del carcere. Il sindaco di Sala Consilina Francesco Cavallone ha lamentato il modo in cui il Ministero è arrivato alla chiusura “ignorando completamente le istanze fatte dall’amministrazione comunale che aveva presentato anche un progetto per l’ampliamento del carcere”. Durissime le parole del consigliere di opposizione Giuseppe Colucci che ha definito questa vicenda “un fallimento dell’amministrazione comunale e di tutta la politica”. Erminia Pinto, capogruppo di “Positivo Si Cambia” ha fatto autocritica chiedendo “le dimissioni di tutto il Consiglio Comunale per non avere mai parlato in un anno e mezzo del carcere. Noi ci ritroviamo tutti uniti con gli altri sindaci solo quando dobbiamo piangere sulla bara e oggi nella bara c’è il carcere. Per salvarlo bisognava puntare sul lato umano della nostra casa circondariale dove sono state messe in piedi tantissime iniziative finalizzate al recupero dei detenuti”. Il consigliere di opposizione Luigi Cardano ha scaricato sul PD la responsabilità di quello che è successo. Pacato e incisivo è stato l’intervento del consigliere di minoranza Michele Galiano “Noi tutti abbiamo fallito – ha detto Galiano – è inutile adesso essere uno contro l’altro perchè abbiamo fatto tutti degli errori ora dobbiamo dare un segnale di compattezza”.
Il sindaco di Sassano, Tommaso Pellegrino, nel suo intervento ha invitato tutti “ad essere più orgogliosi ed amare di più il nostro territorio. Dobbiamo far entrare in campo una azione reale di valorizzazione del Vallo di Diano. Che ci vogliono dare soldi per fare delle opere e poi ci tolgono tutto non serve a nulla. Noi questi soldi non li vogliamo. Mi auguro che iniziamo a fare scelte di strategie condivise perché se ognuno pensa ai fatti suoi non andremo da nessuna parte. Dobbiamo dare noi l’esempio altrimenti la gente fa bene a contestarci”.
– Erminio Cioffi –
non c’è che dire…15 rappresentanti su 28 Comuni invitati…un altro bell’esempio di “Uniti si vince”…