Fa discutere nel Vallo di Diano la notizia della sospensione, fino a data da destinarsi, dell’attività di emergenza e ricovero nell’Unità Operativa di Chirurgia all’ospedale “Luigi Curto” di Polla. Una decisione presa, tramite una nota, dal Direttore Sanitario Luigi Mandia dopo la collocazione in quiescenza di un chirurgo e il prossimo pensionamento di un collega a fine mese.
I tre chirurghi rimasti in servizio nel fondamentale reparto del “Curto”, incluso il primario Aurelio Nasto, garantiranno a turno l’attività limitatamente alle sole consulenze.
Una sospensione che pesa sull’intera Sanità valdianese, ma soprattutto sulle comunità che fanno riferimento al “Curto” come presidio ospedaliero più prossimo ai paesi di residenza. A fare la voce dura è Michele Di Candia, sindaco di Teggiano e presidente della Conferenza dei Sindaci dell’ASL.
Il primo cittadino teggianese, che anche per il suo ruolo professionale vive in prima persona quotidianamente ciò che accade nell’ospedale di Polla, contattato da Ondanews ha tracciato un quadro dell’attuale problematica, senza risparmiare attacchi, abituato come ormai accade da anni a dover lottare per far riconoscere ai cittadini un fondamentale diritto quale quello alla salute.
“Questa situazione parte da un problema medico, – esordisce Di Candia – le risorse non ci sono per Polla e neppure per gli altri. Abbiamo tenuto una Conferenza dei Sindaci, alla presenza del Direttore Generale, e abbiamo esposto quali sono le difficoltà. Al momento in reparto sono in servizio tre chirurghi, compreso il Responsabile dell’Unità Operativa. Questo problema dobbiamo risolverlo entro 10 giorni. Resta però il fatto che i Capi Dipartimento non fanno molto per il territorio, restano nel loro plesso ospedaliero e sembra che non si interessino a ciò che accade“.
“La nostra Unità di Chirurgia per quanto riguarda ad esempio i tumori del colon ha all’attivo lo stesso numero di interventi di Nocera, risultando la prima – aggiunge -. Perciò questa brutta storia della carenza di chirurghi deve finire. Noi ne chiediamo almeno altri quattro. Che cosa cambia tra l’ospedale di Oliveto Citra e quello di Polla, che si trova all’uscita dell’autostrada?“.
Ma Di Candia guarda oltre e denuncia quello che ritiene un vero e proprio “boicottaggio del nostro territorio“.
“Vengono accettate richieste di trasferimento ai medici che vogliono andare altrove. Quindi non è vero che i medici non vogliono venire a Polla o non vogliono lavorarci, ma è anche l’Azienda che non fa qualcosa per farli restare – afferma -. Bastava fare concorsi dedicati per area interna, qual è quella dell’ospedale di Polla, in modo tale che un medico sa già in anticipo che quella sarà la sua destinazione“.
Si resta ora in attesa di un documento firmato dai Sindaci, i quali hanno chiesto anche l’interessamento dei due consiglieri regionali del territorio, Tommaso Pellegrino e Corrado Matera, contenente le richieste ufficiali lanciate ai vertici dell’Azienda di via Nizza. La speranza è che nel giro di pochi giorni la problematica possa rientrare e i cittadini del Vallo di Diano possano tornare a vedersi garantito un servizio ospedaliero prioritario e di vitale importanza quale è quello della Chirurgia.
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