Una graduale ripresa delle attività in presenza e funerali in chiesa anche alle persone decedute per Covid.
Sono alcune indicazioni di carattere pratico che i Vescovi della Campania hanno riportato in una lettera ai sacerdoti, ai religiosi, gli operatori pastorali e ai fedeli.
“Con prudenza e coraggio creativo” è il titolo della missiva che giunge dopo i difficili mesi collegati alla pandemia.
“La crisi del Covid è stata come uno specchio per la Chiesa – si legge – essa ha rivelato quel che esisteva già: da una parte, la cura degli altri, il dinamismo, la creatività, ma, dall’altra anche l’inerzia, il ripiegamento su di sè, l’immobilismo davanti a nuove sfide. In questa ‘notte’ in cui la vita delle nostre comunità è ancora parzialmente bloccata restiamo ammirati di molti di voi che hanno cercato di non perdere i contatti con i fedeli, anche attraverso forme nuove e creative”.
Un momento particolarmente difficile per la Chiesa che ha dovuto confrontarsi, quindi, con una nuova esperienza di narrazione della fede e nuovi linguaggi per arrivare al cuore delle persone. Necessità di riprendere le attività “con prudenza e coraggio creativo” ma sempre, come viene riportato nella lettera, nell’assoluto e rigoroso rispetto delle norme anticontagio che il Governo italiano non smette di ricordare equilibrando forme “in presenza e la modalità online”.
“Ai sacerdoti in particolare è richiesta concreta vicinanza agli ammalati e alle famiglie nel lutto – riporta – a tutti è ricordato il valore centrale della messa domenicale in presenza evitando che si radichi nella mentalità corrente la partecipazione alla celebrazione eucaristica attraverso i canali televisivi e telematici. Esortiamo a non trascurare il sacramento della riconciliazione, l’adorazione eucaristica e la preghiera personale; a tale riguardo invitiamo vivamente i presbiteri a lasciare aperte le chiese”.
Nelle indicazioni, inoltre, viene riportata anche quella di accogliere in chiesa “i defunti interessati dal Covid-19”, secondo le recenti disposizioni del Ministero della Salute e di evitare accuratamente gli assembramenti.
Il Ministero, infatti, recentemente ha consentito cerimonie funebri in luoghi di culto, sale del commiato, case funerarie, “purché a feretro sigillato e disinfettato esternamente e non sussista divieto di esecuzione con ordinanza del sindaco in situazioni di consistente focolaio”.
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– Claudia Monaco –