“Siamo gli studenti e le studentesse del Vallo di Diano, abbiamo deciso di non poter restare indifferenti di fronte alla situazione in cui versa l’istruzione nella nostra regione. È passato ormai un anno e mezzo dalla prima chiusura delle scuole a causa del Covid, da allora nessuno è stato in grado di darci certezze. La politica ha preferito continuare a navigare a vista ponendo la scuola come ultimo punto dell’agenda di governo in perfetta simbiosi con gli ultimi vent’anni di definanziamento strutturale dell’istruzione pubblica”.
È quanto denuncia l’Unione degli Studenti Vallo di Diano che ha realizzato un manifesto che da oggi è affisso davanti ad alcuni istituti scolastici del Vallo di Diano (Istituto Pomponio Leto di Teggiano, Liceo Classico di Sala Consilina, Liceo Scientifico di Padula).
“Nella Regione Campania il fenomeno della dispersione scolastica è oggi più che mai – si legge – un problema ingentissimo: si stima una percentuale del 19%, in aumento proprio in seguito alle conseguenze economico-sociali della pandemia. Il governo regionale ha però preferito limitare ulteriormente l’accesso gratuito all’istruzione superiore mutilando uno strumento già di per sé carente come l’abbonamento ai trasporti, oggi richiedibile solo dagli studenti dotati di green pass. L’ufficio scolastico regionale a partire da quest’estate avrebbe dovuto confrontarsi con la componente studentesca per pianificare un rientro in sicurezza in tutte le scuole aumentando le corse dei pullman e individuando luoghi per svolgere le lezioni e le assemblee in sicurezza laddove nelle scuole non sia possibile. Lo stesso organo avrebbe il compito di monitorare che venga garantito l’accesso alle attività laboratoriali e a uno sportello d’ascolto in ogni scuola. Purtroppo però non c’è stato alcun confronto, ma un ritorno alla normalità di prima”.
“Dopo due anni ininterrotti di DAD in cui gli studenti non hanno potuto accedere agli spazi scolastici e ai laboratori – aggiunge l’Unione – dopo lo stress e l’ansia provocati da situazioni di coercizione durante le verifiche e dalla loro modalità e frequenza, dopo aver visto compagni abbandonare gli studi troppo presto, ora che le famiglie sono flagellate dai nuovi problemi economici, è giunto il momento di dire addio a tutto questo e cambiare ciò che non è mai andato bene nella scuola italiana, già da prima della pandemia”.
All’interno del documento l’Unione degli Studenti Vallo di Diano mette evidenza alcuni punti come quello dei trasporti: “Il Vallo di Diano ha da sempre vissuto l’isolamento tipico delle aree interne risultando scollegato sia sul piano territoriale sia con il resto della Regione, essendo privo da ormai 30 anni di una linea ferroviaria. La conseguenza è il sovraffollamento delle poche corse presenti e la difficoltà per gli studenti e le studentesse di accedere a momenti di aggregazione e formazione alternativa, oltre che di raggiungere regolarmente e gratuitamente i luoghi in cui studiano. Chiediamo perciò l’estensione degli orari e l’addizione di ulteriori corse nonché il miglioramento delle condizioni strutturali dei mezzi”.
Critiche anche all’edilizia: “Molte strutture non risultano adatte ad essere adibite come istituti scolastici pertanto chiediamo alla Provincia di Salerno l’immediata ristrutturazione degli stessi e agli istituti che venga garantito un maggior numero di spazi autogestiti dagli studenti da utilizzare per momenti assembleari e altre attività rivolte alla comunità studentesca e non solo”.
Spazio, infine, al benessere psicologico: “Il nostro territorio vede una bassissima presenza di consultori familiari che laddove esistono sono spesso gestiti da associazioni clericali, mentre non tutte le scuole prevedono l’opportunità di rivolgersi gratuitamente ad uno sportello d’ascolto. La salute mentale è un diritto e pretendiamo che ci venga garantito fuori e dentro scuola”.