L’Azienda Ospedaliera Regionale “San Carlo” di Potenza figura tra le aziende pubblicate sull’importante rivista scientifica “Journal Geriatric Oncology” del mese di aprile. L’articolo, redatto dal dottor Gerardo Rosati del reparto di Oncologia, illustra i risultati del lavoro retrospettivo coordinato dall’Oncologia Medica del “San Carlo” e che ha visto la partecipazione di altri 13 centri italiani, ospedalieri e universitari.
Lo studio, dal nome “Revolt”, ha replicato i dati di trial clinici similari, rivoluzionando il pregiudizio verso i pazienti anziani e vulnerabili, ossia non suscettibili di trattamenti più aggressivi e affetti da cancro del colon retto metastatico. Si esclude così che i pazienti non possano essere trattati con sufficiente sicurezza attraverso una terapia a base di anticorpi monoclonali come cetuximab e panitumumab ed eventualmente coadiuvati da un regime chemioterapico a due farmaci per la nota tossicità di questa tipologia di trattamento.
Dati alla mano, invece, i risultati dimostrano che se la chemioterapia viene somministrata sin dall’inizio, ricorrendo ad una riduzione delle dosi di almeno il 20%, la potenziale efficacia di questo regime, somministrabile ai pazienti che non hanno particolari mutazioni genetiche a carico di RAS e BRAF, non viene compromessa e, soprattutto, la tossicità prevista si riduce sensibilmente.
Lo studio, regolarmente approvato dal CEUR attraverso l’analisi dei dati di 118 pazienti, conferma come non ci sia motivo per privare i pazienti più anziani delle terapie dimostratesi efficaci nella pratica clinica. Per l’intera Azienda “San Carlo” questo risultato assume ancora più importanza considerando l’ormai sempre più alto numero di pazienti facenti parte di questa categoria. Il processo di invecchiamento della popolazione, maggiormente evidente in Italia e nei Paesi occidentali, porta questo studio ad essere attuale e lungimirante per le future pratiche cliniche in età avanzata.