A seguito dell’inizio del centro estivo promosso dell’associazione “La Rete”, il presidente Antonio Marrese invia alla nostra redazione una lettera aperta rivolta al sindaco di Picerno, ai cittadini e alle famiglie di Picerno, Baragiano e Vietri di Potenza.
“Illustre Signor Sindaco di Picerno, cari concittadini, carissimi amici e sostenitori dell’Associazione la Rete, non è assolutamente mio stile e mia abitudine usare i social per comunicare cose di una certa importanza che possono correre il rischio di essere strumentalizzate e fraintese. Ritengo non sia opportuno fare polemiche pubbliche, e questa non lo è, ma, credetemi, ho deciso di usare questo strumento di comunicazione dopo una attenta riflessione e ripetuti episodi che hanno creato sofferenza. Lo faccio unicamente per rispetto verso i nostri associati, in particolare alle oltre ottanta famiglie dei genitori dei bimbi di Picerno, Vietri e Baragiano che frequentano il Centro Estivo La Rete. L’Associazione ricreativa culturale ‘La Rete’, con sede legale a Picerno, ha progettato e programmato un centro estivo, attualmente in corso, rivolto ad adolescenti e giovani, anche disabili, per la durata di tutto il mese di luglio, da svolgersi mattina e pomeriggio, dal lunedì al venerdì – spiega il Presidente -. Nell’organizzare le singole giornate e visto il gran numero di iscritti (siamo a oltre 100) attraverso la posta certificata del protocollo del Comune di Picerno ho fatto alcune richieste, di diverso genere, ed in particolare, le ultime due richieste del 25-06-2023 Prot. N°23-11, e del 30-06-2023 Prot. N°23-12 per poter usare alcuni spazi esterni”.
Il presidente di “La Rete” specifica di aver chiesto “la possibilità di avere del personale a disposizione del Comune che provveda alla pulizia degli ambienti, della casa delle associazioni, a noi concessa per questa attività. Per tutto il mese di luglio, dal lunedì al venerdì, eccetto il mercoledì, il pomeriggio dalle 15 alle 19, l’uso dell’area mercato. Mercoledì 5, mercoledì 19, sabato 29 l’uso del Pian della Nevena, con la possibilità di utilizzare il chioschetto e i servizi annessi. Sabato 29 è prevista una giornata di festa con tutte le famiglie dei ragazzi e gli amici dell’associazione. Mercoledì 5 luglio come da programma ci siamo recati al Pian della Nevena, abbiamo trovato una situazione pessima e vergognosa, ovvero bagni chiusi, chioschetto chiuso, tavoli distrutti, erba alta, secchi dell’immondizia pieni. Avevamo circa 100 bambini, dai 4 ai 14 anni, siamo stati costretti a portarli in giro per il bosco per fare i bisogni, con tutte le difficoltà e i rischi che questo ha comportato. Abbiamo dovuto depositare il materiale, soprattutto il cibo, per terra. Abbiamo trovato persino i bidoni dell’immondizia pieni, per non parlare dell’erba altissima, che ci ha impedito di poter svolgere le attività come previsto. Nonostante le mie richieste ufficiali, attendo ancora una risposta dal sindaco. Ho lavorato personalmente in ambiti molto più grandi numericamente rispetto a Picerno, dove eravamo letteralmente travolti da richieste, lettere, mail, mai trascorrevano più di tre giorni prima di rispondere. Fa parte delle leggi basilari della buona educazione e del rispetto. A quanto pare, a dire di molti, a Picerno si può attendere anche mesi per una risposta ad una lettera ufficiale. Mi vengono immediatamente due domande: è possibile fare una domanda e non ricevere nessuna risposta, essere trattati con indifferenza e sufficienza, senza alcuna considerazione? Lascereste vostro figlio senza nemmeno il bagno? Amministrare una comunità vuol dire rispetto, dedizione, servizio, prontezza, educazione, sollecitudine, soprattutto quando si tratta con chi, come una associazione, è al servizio della collettività e si sforza di fare qualcosa per la comunità. A me pare che ci siano molto spesso trattamenti differenziati, come si suol dire c’è chi è figlio e chi figliastro. Aspetto di vedere se per altre occasioni saranno aperti i bagni, il chiosco e tagliata l’erba in montagna, aspetto di vedere se si invierà personale per le pulizie degli ambienti per altri enti che svolgono analoghe iniziative. Ripeto, non è mio intento innescare una polemica, ma semplicemente dar sfogo a una sofferenza e a un malcontento, dar voce alla coscienza che mi impone di dire la verità, nella carità, come ci dice il grande San Paolo”.
“Desidero chiedere scusa alle famiglie dei bimbi – conclude il presidente – se non riusciamo a fare di più e meglio, ma è evidente che non tutto dipende da noi, nonostante i nostri appelli, il silenzio, l’indifferenza e la superficialità è impressionante. Desidero concludere comunque con gli occhi di questi stupendi bimbi che ci avete affidato e che abbiamo l’onore di accompagnare in questo mese. Loro si stanno divertendo, fanno una straordinaria esperienza di aggregazione e amicizia, per loro tutto è bello e non si accorgono delle brutture dei grandi. A loro auguriamo una buona estate e per loro creiamo un mondo sempre più bello. Ripeto, non vuole essere una polemica, ma una riflessione costruttiva. Mi auguro, ci auguriamo, di rispettarci sempre di più con i fatti più che con le parole, per creare un mondo migliore”.