La Cassazione annulla con rinvio ai giudici del Riesame l’ordinanza di scarcerazione del dottor Alessandro Marra, il medico in servizio all’Hospice “Il Giardino dei Girasoli” di Eboli, accusato della morte di Carmine Giannattasio.
Per i giudici capitolini, come riporta il quotidiano “La Città di Salerno”, è incompleta la ricostruzione della motivazione di annullamento della misura cautelare degli arresti domiciliari, “specie nella parte in cui si afferma che non sono state accertate le quantità di soluzione fisiologica utilizzata e la velocità di discesa del farmaco in vena”.
La grave accusa di omicidio volontario, a carico del medico,riguarda la quantità di farmaco: per la Procura di Salerno al giovane di Battipaglia furono somministrati, in pochi minuti, 60 milligrammi di Midazolan. Secondo i consulenti del Pubblico Ministero, andava somministrata, invece, una quantità minima di mezzo milligrammo all’ora.
Il decesso del paziente, secondo l’accusa, sarebbe avvenuto pochi minuti dopo che il dottor Marra, recatosi a casa del giovane, aveva somministrato la dose terapeutica.
Le rilevanti quantità di farmaco nel sangue, secondo la Cassazione, “non ebbe rilievo se la somministrazione di Midazolan, avvenuta in un arco temporale breve, fu endovena o attraverso soluzione fisiologica perché in ogni caso si trattò, giocoforza, in ragione della misura temporale del trattamento, di un’immissione massiccia di un quantitativo molto rilevante di farmaco”.
La Procura, nel ricorso, ha sottolineato che la somministrazione doveva avvenire sotto infusione continua per via endovenosa con dosaggio controllato. In particolare, la dose che il dottor Marra avrebbe somministrato al paziente oncologico terminale, doveva avvenire gradualmente e in mezza giornata.
Toccherà ora al il tribunale del Riesame di Salerno fissare una nuova udienza per determinarsi nuovamente.
– Claudia Monaco –
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