Prosegue il caso Alfieri. Sono state infatti depositate dai giudici del Riesame le motivazioni legate al rigetto della revoca degli arresti per gli indagati.
Si tratta di una “necessità di impedire contatti” tra i coinvolti nell’inchiesta e per evitare he possano continuare ad avere analoghe condotte, sottolineando come gli indagati rappresentino parti fondamentali di un sistema criminale organizzato.
Inoltre, a reggere la necessità di mantenere gli arresti per alcuni degli indagati, e come nel caso di Alfieri i domiciliari, ci sono le mancate dimissioni dagli incarichi istituzionali. Nel caso di Alfieri le mancate dimissioni dalle cariche di Presidente della Provincia di Salerno e di Sindaco del Comune di Capaccio Paestum, mentre altri indagati hanno modificato le loro posizioni seppur mantenendole.
Per Franco Alfieri il Tribunale ha disposto il distacco delle reti telefoniche e telematiche nella sua abitazione, a ulteriore garanzia di isolamento.
Ricordiamo, infatti, che al Presidente della Provincia e ad altri 5 indagati risultano contestati a vario titolo i reati di turbata libertà degli incanti e corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio. Le indagini hanno riguardato alcune procedure di affidamento di lavori, tra cui quella relativa all’intervento di adeguamento, ampliamento ed efficientamento energetico dell’impianto di pubblica illuminazione comunale di Capaccio e quella relativa ai lavori di adeguamento e riqualificazione energetica della pubblica illuminazione stradale, con corpi illuminanti a LED e sistemi automatici di regolazione – telecontrollo e telegestione del flusso luminoso, entrambe bandite dal Comune di Capaccio Paestum e aggiudicate dalla DERVIT Spa.
L’inchiesta, inoltre, è andata avanti nel corso delle settimane e sono emersi ulteriori sospetti sugli appalti pubblici. Proprio in tale ambito veniva coinvolto anche il consigliere regionale Luca Cascone, impegnato alle Infrastrutture della mobilità, che ieri ha rimesso la sua delega.
Cascone, infatti, è indagato insieme ad altre persone per turbata libertà degli incanti in concorso e per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Gli appalti finiti nel mirino degli inquirenti sono quelli riguardanti la realizzazione della Fondovalle Calore, per oltre 32 milioni di euro, della strada “Aversana” per una somma iniziale di oltre 19 milioni di euro e per la realizzazione del sottopasso a Ogliastro Cilento.
- Articoli correlati:
28/10/2024 – Franco Alfieri passa dal carcere ai domiciliari. Arriva la decisione dei giudici del Riesame