“Sapete che in questi momenti, siccome c’è un problema giudiziario per il sindaco di Agropoli (lapsus del Presidente De Luca, ndr), qualcuno pensa di fare sciacallaggio. Miserabili, fate lavorare i magistrati. Fate le persone civili e ricordatevi sempre che dietro ad un indagato c’è una famiglia e ci sono dei figli”.
Rompe il silenzio il Presidente della Campania, Vincenzo De Luca, sull’arresto di Franco Alfieri, Presidente della Provincia di Salerno e Sindaco di Capaccio Paestum, attualmente sospeso da entrambe le cariche.
L’intervento è giunto alla Festa dell’Unità del Pd del Sannio, nel beneventano. Un breve pensiero, dunque, dopo l’inchiesta che ha coinvolto un suo fedelissimo, attualmente ristretto nel carcere di Fuorni.
De Luca ha poi colto occasione per tornare sulla questione del suo terzo mandato e non ha esitato a lanciare l’ennesimo attacco al Partito democratico: “La vita del Pd della Campania si decide qui, non a Roma. Schlein si era proposta come il cambiamento ma in due anni non è cambiato nulla, non si valorizza il merito ma i maggiordomi dei capicorrente. Il Pd è un partito totalmente anomalo che non può esistere in natura. Per il 90% abbiamo un gruppo dirigente che non ha nessun legame con il territorio, non ha il voto neanche della madre e si consente il lusso di attaccare il presidente di Regione più votato in Italia”.
E a chi lo accusa di governare la Campania in virtù di un sistema di potere costruito negli anni, De Luca replica: “Il mio sistema di potere è la fatica – dice – il lavoro, il sangue che sto buttando in questa regione, è la mutilazione di vita che mi sono imposto per cambiare la Campania. E non accetterò che il futuro della Campania sia deciso da qualche imbecille”.
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