Allestimento e gestione di almeno quattro case per appuntamenti di sesso a pagamento. E’ questa l’accusa nei confronti di 3 persone a Potenza, che sono state rinviate a giudizio a seguito della decisione assunta dal GUP Lucio Setola.
A processo un 56enne, una 57enne e una donna polacca 27enne. Ai 3 vengono contestati, a vario titolo, diverse accuse. Dall’allestimento delle case di appuntamento in città alla gestione degli incontri. Secondo l’accusa, in più zone delle città, donne e transessuali prendevano in affitto o subaffitto, per periodi brevi, appartamenti o camere per esercitare l’attività di prostituzione. Case di appuntamenti ubicate anche in via 25 Aprile e via Pasquale Grippo, con profitti mensili di svariate migliaia di euro.
L’uomo, invece, è accusato di essersi recato nei luoghi dove si esercitava il meretricio con il compito di verificare se le prostitute avessero bisogno di qualcosa o, in altri casi, come sostenuto dall’accusa, di spostare le donne da un posto all’altro, anche ospitandole presso la sua abitazione.
Il Giudice per le Udienze Preliminari ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal Pubblico Ministero Ersilio Capone, che aveva chiesto lo scorso marzo di processare le tre persone con l’accusa di sfruttamento della prostituzione.
Due dei tre imputati, all’udienza preliminare, hanno chiesto di patteggiare, ma il GUP ha rigettato la richiesta dei legali e ha disposto per tutti e tre il rinvio a giudizio.
La prima udienza del procedimento penale per sfruttamento della prostituzione si terrà il 18 novembre davanti al Collegio presieduto dal giudice Rosario Baglioni.
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