Il “caro carburante” delle ultime settimane sta preoccupando gli automobilisti di tutta Italia, ma il settore che senza ombra di dubbio subisce l’aumento vertiginoso dei prezzi è quello degli autotrasporti. Una categoria troppo spesso lasciata sola a portare sulle proprie spalle il peso dei rincari, i rischi del mestiere e la responsabilità di rifornire il Paese dei beni più svariati, considerata la predominanza del trasporto merci su gomma che caratterizza l’Italia.
Anche i costi sempre più alti per la manutenzione dei mezzi e per la sostituzione degli pneumatici sembrano però non voler dare tregua ad una larga fetta di professionisti del settore i quali, giorno dopo giorno, stanno affrontando con preoccupazione e anche molto nervosismo la generale critica situazione che, a quanto pare, vede gli autotrasportatori particolarmente vessati rispetto ad altri lavoratori. Il Governo, di fronte allo scenario di nuovi blocchi dei camion, tenta la mediazione convocando per domani, martedì 15 marzo, le organizzazioni di settore nella sede del Ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili per fare il punto sulla situazione e trovare insieme possibili soluzioni che facciano respirare il settore in questi giorni sul piede di guerra.
Ne abbiamo parlato con la giovane Johana Pellegrino, responsabile amministrativa della VAL LOG di Atena Lucana, azienda che si occupa prevalentemente di logistica e distribuzione di merce industriale. Un’impresa giovane che ha aperto i battenti in piena pandemia, dunque in un periodo già particolarmente delicato per l’economia nazionale e per il settore degli autotrasporti.
- Quali sono attualmente le maggiori difficoltà che state riscontrando?
Le maggiori difficoltà attualmente sono legate quasi esclusivamente al rincaro esponenziale del carburante.
- Avete aderito in qualche modo alle recenti proteste del settore?
Durante lo scorso sciopero abbiamo aderito indirettamente perchè siamo stati fermati ai blocchi stradali degli scioperanti. Oggi invece abbiamo deciso temporaneamente di rimodulare la circolazione dei nostri automezzi, perchè non abbiamo altra scelta dal momento che la materia prima con cui lavoriamo, oltre ai mezzi, è appunto il carburante. Essendo aumentato a dismisura diventa quasi impossibile coprire i costi, anche perchè questo aumento non è applicabile ai nostri clienti, che a loro volta hanno già subito aumenti di gestione legati per esempio alle materie prime e soprattutto all’energia elettrica.
- Quali sarebbero, secondo te, le misure che il Governo dovrebbe prendere per venire incontro alla categoria?
Dato che il rincaro del carburante, a quanto pare, non è legato solo ed esclusivamente alla situazione Russia-Ucraina, il Governo in primis dovrebbe agire come altri Paesi dell’Unione Europea riducendo l’Iva. In seguito prendere dei giusti provvedimenti contro il rincaro, se questo non è legato alla guerra. Quindi confidiamo in un accordo nella riunione prevista per domani, martedì 15 marzo, dal momento che non vogliamo e non possiamo stare fermi.
- Come vedi il futuro prossimo della logistica e degli autotrasporti?
Con le condizioni attuali purtroppo non vedo futuro, nonostante la nostra realtà sia composta da giovani. Lo Stato non ci agevola. Il trasporto è la macchina trainante di tutta l’economia, pertanto spero che prima o poi ci sia una ripresa.