Si è svolto ieri pomeriggio l’incontro delle organizzazioni sindacali Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria, CGIL Funzione Pubblica e Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria con il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Puglia e Basilicata, Carmelo Cantone, sulle tematiche che riguardano le carenze strutturali del reparto giudiziario del Carcere di Potenza, che ha dato spunto al dibattito nell’ultimo periodo, dichiarando lo stato di agitazione delle sigle sindacali interessate.
“Dopo un serrato dibattito con l’Autorità penitenziaria regionale, dove inizialmente si voleva sminuire i problemi sollevati, con fermezza e precisione tecnica, invece, essendo anche addetti ai lavori – comunicano le organizzazioni sindacali presenti – abbiamo ribadito con puntualità e fermezza le problematiche, senza sconti, anzi pronti ad ogni tipo di azione ad autotutela del collettivo tutto, facendo emergere le difficili condizioni di vivibilità dei detenuti e degli operatori penitenziari, costretti a lavorare in ambienti insalubri e nocivi per la salute“.
La posizione ha ribaltato gli intenti dell’Amministrazione penitenziaria, che si è assunta la responsabilità di bloccare il flusso delle assegnazioni di ulteriori detenuti presso la struttura potentina, nonché di adottare provvedimenti diretti a ridurre la popolazione detenuta e attivare alcuni interventi di risanamento e sanificazione di alcuni ambienti dichiarati inidonei.
“Altro impegno assunto dal Provveditore Cantone – proseguono i sindacati – per noi molto importante, è di intervenire presso il Provveditorato delle Opere Pubbliche al fine di accelerare in tempi brevi l’iter procedurale per appaltare il progetto di ristrutturazione generale del Reparto in questione, anche oggetto di eventuali contenziosi da parte dei detenuti in quanto non rispetta la sentenza Torreggiani, e quindi in violazione alle direttive della Corte europea dei diritti dell’uomo“.
Le Organizzazioni Sindacali SAPPE , USPP e CGIL FP, pur considerando positiva l’apertura di dialogo con l’Amministrazione Penitenziaria, ritengono tuttavia “di non sciogliere la riserva sullo stato di agitazione in attesa di sviluppi concreti“.
– Maria De Paola –
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