Dall’autosufficienza all’emergenza sangue, fino al superamento di quest’ultima ed eventuali proposte per evitare future emergenze. In Basilicata quest’anno sono state raccolte 19.600 donazioni di sangue e plasma, rispetto alle 31.850 del 2012, anno d’oro che consacrò l’Avis di Basilicata come un modello di eccellenza in Italia e anche fuori dai confini.
Quest’anno però le donazioni sono diminuite in modo drastico. Tanto che se n’è discusso in un incontro promosso dall’Avis di Potenza presso la Regione Basilicata. Dall’incontro è emerso il dato in calo delle donazioni, con tanto di analisi e proposte.
Sul calo delle donazioni e sulle cause, Ondanews ha sentito il presidente dell’Avis di Basilicata, Rocco Monetta, che ha sottolineato: “Il mondo trasfusionale è cambiato, ai numeri del 2012 non si può tornare perché il fabbisogno è diminuito, la popolazione è diminuita e gli Enti tardano ad accreditarci sedi grandi, che facevano anche 400 sacche e oggi appena 100. Quando avremo tutte le sedi accreditate, un’altra decina, i numeri sicuramente aumenteranno. Ma credo che non possa nascere una polemica o un problema da questi dati. Serve maggiore collaborazione tra le varie parti e tutto andrà per il meglio”.
L’invito del presidente regionale è anche quello di lavorare meglio e insieme, dalla sede regionale a quelle comunali, per la salute dei malati e dei donatori. “La causa delle donazioni in calo – ha specificato Monetta – è stata spiegata dalla responsabile del centro trasfusionale, la dottoressa Musto, e riguarda il passaggio a 53 punti di raccolta rispetto ai 111 che avevamo fino a giugno 2014”. Un dato eloquente che ha portato alla diminuzione totale, dal 2012 ad oggi, di 12mila donazioni, dovute anche alla chiusura di 58 punti di raccolta. Nessun allarme, quindi, “la Basilicata è ancora in equilibrio”, sottolinea il presidente Monetta.
– Claudio Buono –