Con una lettera inviata al Direttore della gestione del personale e al Commissario straordinario dell’ASL Salerno, Mario Iervolino, il sindacato delle professioni infermieristiche Nursind commenta la delibera n. 261 del 31 ottobre scorso emessa dall’ASL stessa.
“Balza innanzitutto all’occhio la tabella riepilogativa allegata, dalla quale si evince che la previsione di fabbisogno di infermieri per il triennio 2018 – 2020 sia di sole 97 unità. Una cosa veramente paradossale atteso che nel solo ospedale di Vallo della Lucania mancano 43 unità infermieristiche, ovvero circa la metà di quanto previsto per tutto il personale di comparto per il triennio 2018-2020”. È questo il duro commento di Biagio Tomasco, segretario territoriale di Nursind.
“Ci si domanda se in tali calcoli sia stata prevista la prossima adozione della ‘quota 100’ – prosegue Tomasco – che potrebbe collocare in pensione circa 311 unità di personale tra la dirigenza medica ed il personale di comparto, cosa che se dovesse avvenire, in assenza di una iniezione forzata di nuove leve nel mercato del lavoro, porterebbe inevitabilmente al collasso l’offerta sanitaria pubblica, già di per sé molto provata”.
Un altro aspetto che non convince il sindacato è la situazione per cui nell’ASL Salerno lo sforamento del fondo disagio sia di circa 5.000.000 di euro, che tradotto in ore lavorative ammonterebbe in media a circa 301mila ore lavorative, pari al debito annuale di circa 190 unità di personale.
“Anche in questo caso si dovrebbe analizzare nel dettaglio la problematica del lavoro straordinario, oggi necessaria al mantenimento dei Livelli Essenziali di Assistenza nei nostri ospedali, ma che di converso mette a nudo la drammatica carenza di personale che oramai si possa definire strutturale – prosegue – in questo caso o tale lavoro straordinario è da considerarsi inevitabile per il mantenimento dei LEA o qualcuno ne fa un uso a dir poco disinvolto, cosa che impone un serio lavoro di riorganizzazione che vada ad estrapolare le carenze in termini di risorse umane e tecnologiche”.
Il sindacato Nursind chiede inoltre “se sia stata presa in considerazione la problematica del personale che, a vario titolo, sia stato o sia impiegato in attività diverse da quelle del profilo di appartenenza, ovvero si chiede di illustrare una volta per tutte le determinazioni della Commissione instaurata dall’allora Direttore amministrativo, dottoressa Tropiano”. Si chiede ancora di chiarire se tali unità di personale siano state conteggiate o meno nel profilo di appartenenza o se, al contrario, siano state conteggiate nel ruolo che ora occupano.
Il sindacato lamenta ancora la mancata individuazione di dirigenti informatici e tecnici informatici, figure essenziali da prevedere in ogni macro centro aziendale considerato il ricorso alle nuove tecnologie, soprattutto in riferimento all’immissione on line di tutti i contenuti attinenti la gestione sanitaria dei cittadini che afferiscono ai servizi offerti agli stessi. “Avete partorito il Piano Triennale del Fabbisogno di Personale senza confrontarvi con le Organizzazioni sindacali e la Rappresentanza Sindacale Unitaria, – conclude Tomasco – Difatti l’adozione del Piano è sottoposta alla preventiva informazione sindacale, che allo stato non è stata fornita, in maniera esaustiva, alle organizzazioni sindacali e alla Rappresentanza Sindacale Unitaria”.
– Miriam Mangieri –