Ha avuto luogo questa mattina presso la Sala Conferenze dell’ospedale “Luigi Curto” di Polla un incontro voluto dalla CISL FP per discutere delle criticità e soprattutto delle azioni da mettere in campo per potenziare la struttura in modo che possa garantire i livelli essenziali di assistenza nelle varie Unità Operative.
I saluti iniziali sono stati affidati a Vincenza Cirigliano, Segretario Aziendale Cisl Fp, ed a Lorenzo Ponte, Segretario Organizzativo area Centro Sud.
“Cerchiamo un’alleanza con la politica e se non stabiliamo che la sanità pubblica è l’unico deterrente per assistere queste comunità e le persone meno abbienti siamo proprio fuori strada – dichiara il Segretario Generale CISL FP Salerno Miro Amatruda – Va fatto un investimento nella sanità. Non ci si può accanire contro il Governo se tutti gli altri Governi per la sanità pubblica non hanno fatto niente. Negli altri Paesi europei c’è un investimento costante. Dobbiamo prendere atto che i problemi a livello nazionale valgono anche a livello regionale. Si fa poco o niente e non riusciamo ad avere un incontro per discutere di alcune questioni. Non vogliamo uno scontro ma un’alleanza e vogliamo ragionare insieme per vedere come rilanciare la sanità pubblica. C’è un’emigrazione sanitaria che fa paura. Riteniamo che specialmente nel Mezzogiorno avere delle strutture che funzionano significa costituire un volano per tutta l’economia. Se attuiamo la desertificazione del pubblico siamo costretti a morire. Questo è un ospedale fondamentale per il territorio. Chiediamo di fare una battaglia comune per l’ospedale di Polla che ha un ruolo fondamentale e che rilancia il territorio. A Polla ci vogliono tutti i reparti”.
Il Segretario Generale ha parlato anche della sanità privata, della carenza di medici e operatori sanitari, delle necessità di un confronto con il Presidente De Luca e ha annunciato che il 20 aprile faranno una manifestazione davanti alla sede della Regione Campania per chiedere proprio di essere ascoltati.
Durante l’incontro, Giuseppe Procaccio ha illustrato in sintesi una relazione sulla situazione sanitaria del presidio ospedaliero e sulle condizioni in cui versa la struttura.
“Le difficoltà ci sono e ci vuole il coraggio di esserci e la forza di starci – commenta il Direttore Sanitario Luigi Mandia -. Non esiste la possibilità di avere il mondo che vorremmo ma c’è la necessità di affrontare la tempesta. Inviterei i colleghi a resistere in attesa che l’ASL Salerno ci invii altre risorse. Ci servono i medici per mantenere in vita attività nell’ambito di emergenza. Siamo anche impegnati con ASL a trovare delle risorse in attesa dell’espletamento dei concorsi. La gente cerca cure e noi cerchiamo di curare tutti nel miglior modo possibile. Bisogna crederci per andare avanti e assistere un territorio dal punto di vista sanitario ed economico. Dobbiamo mettere in condizione i medici di venire qui. Cerchiamo di esserci per la nostra gente, fallire questa occasione significa infliggere al territorio una ferita non sanabile. Il nostro è un impegno grosso e importante e siamo qua nella piena difficoltà del momento”.
All’incontro sono intervenuti alcuni sindaci del territorio, i sanitari e il presidente della Conferenza dei Sindaci dell’ASL Salerno Michele Di Candia.
Presente anche il Consigliere regionale Corrado Matera che ha sottolineato che “è un problema da affrontare con serietà. Bisogna capire cosa serve e cosa deve essere chiesto. Penso sia stata una riunione importante e l’inizio di un percorso. Il momento è storico e da qui a poco arriverà del personale che dovrà essere motivato. O tracciamo una prospettiva seria o concorreremo alla distruzione del territorio”.
Le conclusioni sono state affidate al Consigliere regionale Tommaso Pellegrino. “In un momento come questo in cui abbiamo una difficoltà vera della sanità campana, stiamo reggendo tutti per l’abnegazione e il sacrificio che il personale sanitario sta portando avanti. Abbiamo una situazione emergenziale legata alla carenza di medici e personale e ci sono solo due soluzioni. La prima quella dei concorsi dedicati alle aree più disagiate in modo tale che sappiamo che chi partecipa deve per forza andare in quel presidio e la seconda gli incentivi per le aree interne. Questi momenti servono a creare l’alleanza e rappresentare quelle che sono cose anche banali”.
Pellegrino ha fatto riferimento anche ai Punti Nascita sottolineando la condizione dei territori diversa da quella dei grandi centri. Ha ribadito che per Polla ci sarà la deroga ma “non possiamo continuare sempre con queste deroghe e ogni anno si ripropone il problema. Va affrontato strutturalmente. Ritengo che 200 parti possono essere sufficienti a garantire la sicurezza di quel presidio. Dobbiamo andare anche nel merito ed è chiaro che se su 200 parti ci sono 50 complicanze in quel presidio allora si deve intervenire in modo strutturale. Ma se le complicanze sono inferiori alla media nazionale qualcuno mi deve spiegare perché chiuderli i Punti Nascita”.
Sarà preparato un documento con tutte le richieste e verrà inviato in Regione Campania.