“La carenza dei medici di Medicina Generale non è solo un problema della provincia di Salerno, ma un problema nazionale”.
E’ quanto afferma la Fimg (Federazione italiana medici Medicina Generale) di Salerno.
“Più volte abbiamo segnalato al governo che dal 2020 in poi ci sarebbe stata una gobba pensionistica che avrebbe coinvolto i medici di Medicina Generale e che quindi bisognava aumentare il numero delle borse del corso di formazione in Medicina Generale ed equiparare il contributo economico a quello delle altre specializzazioni – afferma – Il nostro allarme non è stato preso in considerazione, anzi alcuni politici mettevano in dubbio la valenza del medico di Medicina Generale”.
Per risolvere velocemente il problema della carenza nella provincia di Salerno le misure efficaci, secondo la Federazione, sono: raddoppiare la quota capitaria al medico che accetta l’incarico di Medicina Generale in una zona disagiata, così come già avviene per i pediatri, dare l’opportunità al medico che accetta l’incarico di percepire da subito l’indennità per il collaboratore di studio e/o l’infermiere, ridurre il carico burocratico, riconoscere che il medico di Medicina Generale ha un ruolo centrale nella presa in carico del paziente cronico e nella prevenzione della cronicità.
Infine occorre “liberare il medico di Medicina Generale, così come avviene nelle altre regioni italiane, dell’ingrato compito di ricopiare le prescrizioni specialistiche e chiarire che il certificato medico rilasciato al paziente deve essere inviato all’lnps dal medico che visita il paziente stesso (ma purtroppo è consuetudine che lo specialista mandi il paziente al medico di famiglia per l’invio telematico) “.