Le criticità registrate nel ciclo della raccolta dei rifiuti solidi urbani negli ultimi tempi a causa dell’intasamento delle piattaforme di trasferenza e smaltimento ha riportato d’attualità la cronica carenza di impianti industriali per il trattamento dei rifiuti.
La Regione Campania, come molte altre regioni del Centro-Sud, soffre questa insufficienza di impianti, per tale motivo le crisi dei rifiuti in strada si ripetono frequentemente. Uno dei settori dove il problema è avvertito particolarmente è quello dell’insufficienza dei siti di trattamento del rifiuto solido organico, come dichiara l’avvocato Vincenzo Morriello, commissario liquidatore della Società Consortile Ge.sco, con sede operativa in Località Sardone a Giffoni Valle Piana.
“La carenza di impianti di compostaggio di una certa rilevanza nelle regioni del Sud – afferma Morriello – determina la difficoltà di poter trattare il rifiuto solido urbano ad un equo prezzo, esponendo le nostre comunità al pagamento di tariffe più alte della media nazionale. Se a questo aggiungiamo il maggior costo del trasporto determinato dal dover coprire lunghe distanze, diventa chiaro che la situazione di stallo si riverbera sul costo del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti“.
A detta del commissario Ge.Sco tutto ciò diventa controproducente proprio per le tasche dei cittadini dei nostri comuni che ricevono un doppio danno: pagare di più e trasferire risorse economiche alle regioni del Nord.
“L’avversione alla realizzazione di impianti di compostaggio – continua Morriello – è un danno anche all’economia dei nostri territori, dovuta principalmente alla disinformazione sul reale impatto ambientale che tali impianti possono produrre“.
Anche secondo il responsabile dell’area finanziaria della società consortile Ge. Sco, il ragioniere Francesco De Martino, il lievitare continuo dei costi del trattamento del rifiuto organico, dovuto alla presenza di non molti impianti, sta diventando un serio problema. “Negli ultimi tempi – sottolinea De Martino – abbiamo subito aumenti del prezzo per tonnellata di circa il dieci per cento, che non è poco“.
Secondo i dirigenti della società consotile Ge.sco non è più rinviabile un serio, approfondito confronto atto ad eliminare gli ostacoli che continuamente si frappongono alla realizzazione di impianti capaci di rendere autosufficiente la nostra regione e tutto il Sud.
– Chiara Di Miele –