“L’ospedale di Vallo della Lucania sembrerebbe penalizzato dai manager dell’Asl Salerno“. E’ questa l’ennesima denuncia della Uil Fpl Salerno che arriva da Adriano Cirillo, rappresentante sindacale della sigla di categoria che, con una lettera indirizzata al Direttore Generale Antonio Giordano, denuncia quanto sta accadendo nel plesso ospedaliero cilentano.
“In un Paese normale, l’atto aziendale diventerebbe immediatamente la Bibbia a cui fare riferimento, la guida per ogni decisione da prendere. Vallo della Lucania, sulla carta, doveva essere un punto di forza dell’Asl, doveva essere un polo di eccellenza e di riferimento. Credevamo dovesse essere cosi, invece i fatti concreti contraddicono tutto questo” afferma Cirillo.
Per il sindacato non è stato rispettato il giusto criterio in merito ai cardiologi risultati vincitori del concorso pubblico. “Il ‘San Luca’– spiega il sindacalista – ne ha ricevuti solo tre, esattamente i tre che già erano a Vallo della Lucania con incarichi temporanei. Addirittura si preferisce far arrivare a Vallo della Lucania un medico da non si sa dove, mandandone via un altro, pure vincitore dello stesso concorso, che, oltre ad essere del nostro territorio, lavora nel nostro presidio già da oltre un anno e spostandolo a Sapri. A oggi con le 3 unità assegnate, sovrapponibili, a Vallo della Lucania ci sarà comunque ancora bisogno del supporto di diversi consulenti cardiologi, provenienti da altre strutture regionali. Parliamo, per intenderci, sempre dei soliti professionisti pagati 60 euro a ora”.
Tra i medici in dotazione al “San Luca” un’unità andrà via da dicembre per un trasferimento regionale, un’altra andrà in pensione dal 1° gennaio 2018 e un’ulteriore unità andrà in pensione il 1° aprile. Nell’arco di 4 mesi a Vallo della Lucania si registreranno, dunque, 3 cardiologi in meno. “Carlo Levi lo scrisse già oltre 70 anni fa che ‘Cristo si è Fermato a Eboli‘ – continua Cirillo – Il Direttore Generale dell’Asl ha in mente di realizzare qualcosa di diverso rispetto a quanto egli stesso ha scritto sull’atto aziendale? Se il percorso è cambiato dovrebbero avere la decenza di modificare pure l’atto aziendale. Ma tanto non si scriverà mai che il ‘San Luca’ deve essere ridimensionato o chiuso, si dirà solo che necessita di una rimodulazione dei servizi offerti“.
E conclude:”Ora non si tratta più di avere o non avere un primario, avere o meno un reparto. Si tratta di avere o non avere una prospettiva di futuro per il nostro ospedale”.
– Chiara Di Miele –