“Ringraziamo l’on. Federico Conte per aver rivolto puntale ed argomentata interrogazione al Ministro di Giustizia, durante il question-time di ieri, finalizzata alla riapertura della Casa Circondariale di Sala Consilina, ma esprimiamo forte rammarico e disappunto per la risposta fornita dall’on. Bonafede, che ha, essenzialissime, ripetuto, in maniera cinica e ragionieristica, le argomentazioni burocratiche espresse già dal DAP“. Ad affermarlo è l’avv. Angelo Paladino, Presidente dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani – Sez. di Sala Consilina.
“Chiudere la Casa Circondariale di Sala Consilina è stato un atto necessario“, queste le parole del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, nel corso del suo intervento.
“Il Ministro non ha dato alcuna risposta in termini politici alle esigenze del territorio e di un corretto funzionamento del Servizio Giustizia, ignorando, completamente, le criticità denunciate energicamente dal Presidente della Corte di Appello, la Dott.ssa Sinisi – afferma Paladino -. Non è sopportabile la farsa di un Ministro che si trincera dietro il paravento del DAP, organismo alle sue dipendenze, addebitando ad esso la responsabilità di una decisione che compete solo ed esclusivamente a lui! Nel 2004 l’allora Ministro Castelli assunse questo onere e riaprì il carcere di Sala Consilina, imponendo la sua volontà al DAP“.
Secondo la Sezione di Sala Consilina dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani “la risposta politica deve essere data al territorio, oltre che dal Ministro, anche dai Parlamentari che sono stati votati dai cittadini ed in particolare quelli che appartengono al partito di Bonafede. Noi continueremo a lottare“.
– Paola Federico –
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