Questa mattina durante una perquisizione nel Carcere di Salerno sono stati scoperti due telefonini ben nascosti sotto ad una piastrella.
A denunciare l’episodio è il SAPPE che sottolinea come “l’attività di intelligence e di controllo del Carcere da parte della Polizia Penitenziaria diviene fondamentale”.
“Questo deve convincere sempre più sull’importanza da dedicare all’aggiornamento professionale dei poliziotti penitenziari – afferma il Segretario Generale Donato Capece –come ad esempio le attività finalizzate a prevenire i tentativi di introduzione di droga in carcere, proprio in materia di contrasto all’uso ed al commercio di stupefacenti. Ma penso anche che la Polizia Penitenziaria debba disporre di un Nucleo di poliziotti specializzati ed esperti nell’utilizzo e nella gestione dei droni sia in un’ottica preventiva che dissuasiva dei fenomeni di violazione degli spazi penitenziari o di introduzione di materiale illecito di qualsiasi natura. Pensiamo a cosa potrebbe accadere se un drone riuscisse a trasportare esplosivo o armi dentro ad un carcere, come per altro è successo alcuni mesi fa in quello di Frosinone quando un detenuto ha preso in ostaggio il personale di Polizia con una pistola giunta col drone”.
Analogo episodio è accaduto, sempre oggi, nel Carcere di Carinola, in provincia di Caserta, ed è stato denunciato dal Sindacato di Polizia. Un detenuto, infatti, è stato scoperto con un telefonino.
Capece conclude ricordando che “la Polizia Penitenziaria a Carinola, a Salerno e nelle altre prigioni campane è quotidianamente impegnata nell’attività di contrasto alla diffusione della droga nei penitenziari per adulti e minori. Il numero elevato di tossicodipendenti richiama l’interesse degli spacciatori che tentano di trasformare la detenzione in business”.