Ieri pomeriggio nel Carcere di Salerno circa trenta detenuti si sono affrontati in una rissa mentre giocavano a calcio nel campo sportivo del penitenziario. Ad avere la peggio è stato uno dei due poliziotti penitenziari addetti al controllo che, intervenendo nell’immediato per cercare di riportare alla calma i reclusi, ha ricevuto un calcio alla schiena e ha riportato un trauma al polso destro.
A darne notizia è Orlando Scocca della FP CGIL Campania per la Polizia Penitenziaria.
“I carichi di lavoro della Polizia Penitenziaria del Carcere di Salerno, come in tutti gli altri Istituti della Campania, stanno rasentano l’inverosimile – afferma -. Accade sempre più spesso che un singolo poliziotto debba ricoprire contemporaneamente due incarichi in due diverse zone del carcere”.
Salvatore Tinto, segretario regionale FP CGIL Campania, sottolinea che “ufficialmente il Carcere di Salerno soffre un sovraffollamento del 130% senza contare però i posti che non sono disponibili per ristrutturazioni e danneggiamenti che farebbero alzare la percentuale. Il personale di Polizia Penitenziaria che pure, sulla carta, non ha particolari problemi di carenze di organico, tra piano ferie, assenze per prognosi da ferimenti è in oggettiva difficoltà”.
“Come già annunciato in precedenza – afferma Mirko Manna della FP CGIL Nazionale – chiediamo al Governo, attraverso il Ministro Nordio, Il Sottosegretario di Stato Andrea Delmastro delle Vedove e il Capo Dap Giovanni Russo, di intervenire in modo incisivo sulla situazione delle piante organiche e sulle nuove regole d’ingaggio promesse da mesi. È necessario che tali normative siano più chiare, dirette e soprattutto celeri, al fine di garantire la sicurezza sia dei detenuti che degli operatori penitenziari“.
“Non c’è pace per il personale di Polizia Penitenziaria di Salerno, ancora una volta vittima delle intemperanze di un detenuto” tuona Tiziana Guacci, segretario regionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Abbiamo finito le parole – prosegue -. La situazione presso il carcere di Fuorni è sempre più critica a causa di una popolazione detenuta riluttante al rispetto delle regole penitenziarie ed alla promiscuità dei detenuti. Difficile risulta la sistemazione degli stessi detenuti a causa del sovraffollamento della Casa circondariale di Salerno, che oggi ospita oltre 500 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 395″.
“Il SAPPE ritiene doveroso evidenziare la mancanza di provvedimenti da parte dell’Amministrazione di fronte a tali aggressioni e ai vari eventi critici che si registrano nei confronti degli operatori di Polizia, i quali si vedono ricadere il peso di un sistema ormai al collasso e verso cui risulta di primaria importanza una ‘riforma radicale’ se non nella forma quanto meno nell’approccio al momento fallimentare – denuncia Donato Capece, segretario generale del SAPPE -. Gli ultimi gravi fatti accaduti nel carcere di Salerno sono la dimostrazione eloquente che la condizione lavorativa in tale struttura sta diventando sempre più delicata e difficile; questo, pur potendo contare, sempre e comunque, sull’impegno e spirito di sacrificio del personale tutto della Polizia Penitenziaria. Il SAPPE rinnova l’invito alle Autorità Competenti a monitorare costantemente la situazione e qualora ne ricorra l’esigenza, adottando determinazioni, tempestive e pertinenti, finalizzate a potenziare la sicurezza del carcere di Fuorni, anche attraverso anche l’aumento dell’organico della Polizia Penitenziaria e l’adozione di concreti provvedimenti penali e disciplinari nei confronti dei detenuti responsabili di queste gravi violenze”.