A seguito della richiesta di un’urgente convocazione, il Sappe, nella persona del Segretario regionale Tiziana Guacci, del Segretario provinciale Giuliano Verdino, congiuntamente al Direttore della Casa Circondariale di Salerno Rita Romano, sono stati ricevuti dal Prefetto di Salerno, Francesco Russo.
Nell’incontro il Sappe ha esposto al Prefetto le principali problematiche riguardanti la Casa Circondariale. In particolare, la gravissima carenza di organico che provoca un grave danno da usura psicofisica e un danno assistenziale a chi è ancora in servizio e si avverte un peggioramento della qualità di vita.
Il Sappe ricorda che “l’organico previsto dal PCD 29/11/2017 prevede la presenza di 243 unità di Polizia Penitenziaria comprensive dell’organico del nucleo. Oggi la pianta organica locale di Salerno presenta una forza operativa di 206 unità di cui 174 Forza Operativa Reparto e 32 NTP — Forza Operativa Nucleo. Su questo dato completamente disastroso si deve tener conto del fatto che vi sono 16 unità assenti a vario titolo da lungo termine. Restano pertanto in servizio 158 unità rispetto alle 206 (escluse le unità assegnate al nucleo). Circa 50 unità in meno! Tutto ciò risulta aggravato dalle varie assenze per malattia. Inoltre, non bisogna neppure trascurare il dato della legge 104, con esonero dai turni notturni e relativi permessi. Tale stato di cose viene inevitabilmente a ricadere sui diritti soggettivi del personale con un accumulo di riposi e congedi ordinari che ormai risulta sempre più difficile concedere, in violazione della nostra Carta Costituzionale”.
Da qualche anno l’amministrazione penitenziaria ha deciso di “allargare la dimensione degli spazi detentivi“, consentendo di circolare liberamente nella realtà penitenziaria. “Una scelta che non è stata legata alla buona condotta né alla discrezionalità attenta della sicurezza penitenziaria, ma è stata concepita come un diritto per tutti, che prescinde dal comportamento individuale, dalla pericolosità, dal grado criminale di appartenenza del detenuto. È un diritto della popolazione detenuta – spiega il Sappe -. Tutto ciò ha comportato conseguenze disastrose dentro il mondo penitenziario e i danni più grandi li stanno subendo i detenuti che si vogliono fare il carcere in pace e il personale di Polizia Penitenziaria che, essendo sempre in numero più ridotto, nonostante i grandi sforzi messi in campo, non riesce più a garantire la legalità. Dove c’è assenza di Stato c’è presenza di mafia!”.
La preoccupazione del Sappe è che la malavita detti le regole in un ambiente che sembra allo sbaraglio: “Se viene lasciato un carcere completamente allo sbando, la mafia comanderà non solo all’interno del carcere ma anche all’esterno con conseguenze gravi per l’incolumità fisica di tutti i cittadini sul territorio. Da dicembre 2020 all’ottobre 2022 è stata realizzata un’attività di introduzione di telefoni cellulari e droga (cocaina, hashish e marijuana) all’interno della Casa Circondariale di Salerno creando una vera e propria commercializzazione di merce illecita a prezzi maggiorati da parte di detenuti a favore di altri. Come rilevato dal Procuratore Borrelli, la situazione della Casa Circondariale di Salerno è veramente critica”.
Per quanto riguarda il sovraffollamento è stato evidenziato che nell’istituto di Fuorni, che presenta una capienza regolamentare di 399 unità, ad oggi, sono presenti 507 detenuti di cui 290 sono definitivi. Il Sappe ha dunque chiesto l’intervento immediato degli organi competenti al fine di rispristinare in ogni senso una situazione di legalità che ormai non c’è più da tempo.
Il Prefetto Russo, dopo aver mostrato apprezzamento per il contenuto della nota presentatagli, ha richiesto ulteriori dati relativi alla comparazione tra il numero di detenuti presenti e quello del personale effettivamente in servizio; elementi che il Sappe provvederà a fargli pervenire nell’immediatezza. “Il Prefetto ha mostrato la massima disponibilità ed il massimo impegno all’avvio di un’interlocuzione costruttiva con il Ministro della Giustizia per l’adozione di soluzioni costruttive alle problematiche esposte. Si attendono ora risposte concrete!” conclude il sindacato.