“Nel Carcere di Salerno le celle sono come un call center“. E’ la denuncia di Vincenzo Palmieri, segretario regionale dell’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria in seguito ad un blitz nella casa circondariale.
Sabato notte il personale della Polizia Penitenziaria ha sorpreso un detenuto intento a colloquiare con l’esterno tramite uno smartphone illegalmente detenuto che è stato sequestrato. In mattinata in altre celle, durante un’operazione di servizio, sono stati trovati tre telefonini di cui due smartphone ed un microtetelefonino con diversi accessori nascosti.
Il consigliere nazionale dell’Osapp Emilio Fattorello è intervenuto lanciando l’allarme sull’elevato numero di eventi critici legati alla sicurezza nel Carcere di Salerno.
“Cosa questa – spiega Fattorello – percepita dai detenuti che si antepongono sempre più con arroganza e prepotenza verso il personale e verso le direttive emanate con ordini di servizio. I sequestri di droga e cellulari sono all’ordine del giorno tanto da dimostrare che l’istituto penitenziario salernitano è divenuta una vera e propria piazza di spaccio e traffici illeciti gestiti dalla criminalità organizzata. Quello che viene rinvenuto è solo la punta dell’iceberg rispetto a quello che potrebbe nascondersi all’ombra di quelle mura. Il personale di Polizia Penitenziaria, ormai anziano, stanco e demotivato, con una carenza organica di circa 60 unità, resta ultimo baluardo contro l’illegalità. Ma ci domandiamo: fino a quando? Chiediamo ancora una volta alle Autorità competenti, nessuna esclusa, di voler verificare le nostre denunce e, nel caso, di adottare gli interventi dovuti ma con estrema urgenza“.