Perquisizioni anche a Salerno a carico di una serie di prestanome coinvolti nell’operazione della Guardia di Finanza di Padova che ha condotto all’arresto di un imprenditore teramano nel settore del commercio dei carburanti per autotrazione per una frode all’Iva di 6 milioni di euro.
All’uomo è stata anche sequestrata una lussuosa villa.
Sono 17 gli indagati e decine le società coinvolte con depositi di prodotti petroliferi. Perquisizioni, dunque, a Salerno ma anche nelle province di Padova, Venezia, Roma, Milano, Pescara, Teramo, Chieti, Bari.
Il sistema di frode, di cui si è anche occupato il programma televisivo Report, ha consentito a 8 società “cartiere” con sedi a Roma, Capua, Sabaudia e Chieti e facenti capo all’organizzazione, appositamente costituite e cessate dopo pochi mesi di attività, di omettere il versamento di 6 milioni di euro di Iva, in relazione al commercio di oltre 30 milioni di litri di carburanti, acquistati in soli 10 mesi da depositi comunitari in Slovenia e in Croazia. Una volta immesso in consumo nel territorio nazionale, il carburante veniva destinato alla rete di distributori delle cosiddette “pompe bianche”.
Diversi i salernitani che fungevano da prestanome utilizzati come legali rappresentanti di queste società inesistenti in cambio di un corrispettivo in denaro che spesso gli veniva saldato anche tramite PostePay. Si tratta per lo più di persone indigenti.
– Chiara Di Miele –