Al termine del servizio attivo nell’Arma dei Carabinieri, il Colonnello Sante Picchi il 1° settembre lascerà l’incarico di Comandante del Reparto Territoriale di Vallo della Lucania.
Originario del Lazio, laureato in Giurisprudenza e Scienze dell’Amministrazione, Cavaliere e Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, insignito della Medaglia Mauriziana, della Medaglia d’Oro al Merito di Lungo Comando e della Croce d’oro con Stelletta per aver svolto 40 anni di servizio effettivo nei Carabinieri, ha retto vari incarichi nel ruolo di Maresciallo nel Veneto e nel Lazio e, dopo il Corso Ufficiali, ha comandato il Nucleo Operativo e Radiomobile e la Compagnia in s.v. di Campi Salentina (Lecce), la Compagnia di Monfalcone (Gorizia), il Nucleo Informativo del Gruppo di Castello di Cisterna (Napoli), la Compagnia di Vico del Gargano (Foggia), la Compagnia ed il Reparto Territoriale di Vallo della Lucania.
L’Ufficiale, giunto nel Cilento alla fine di settembre 2022 con il grado di Tenente Colonnello, in un’ottica prettamente istituzionale ci concede un’intervista sulla scorta dell’esperienza maturata.
- Colonnello Picchi, che tipo di contesto ha trovato nel territorio di sua competenza?
Nel vasto territorio del Comando del Reparto Territoriale Carabinieri di Vallo della Lucania, che comprende 29 comuni, aree marine, montane e collinari del Cilento, ad alta vocazione turistica per le sue bellezze storico-paesaggistiche e ambientali, ho trovato un contesto interessato da varie problematiche riguardanti la sicurezza pubblica. Sin dal mio arrivo i rapporti con le comunità e le Istituzioni sono stati empatici ed assolutamente positivi; ho apprezzato subito il carattere cordiale dei cilentani, che rispecchia la geologia dei luoghi ed il loro radicato rispetto delle tradizioni di famiglia, della loro specifica cultura e dei ritmi dettati dalle stagioni; quel carattere che ha consentito loro di cercare di difendere i luoghi dai cambiamenti speculativi e custodire e conservare nel tempo il patrimonio storico, culturale e tradizionale, ormai scomparso in altre realtà.
- Come si è manifestata la vostra vicinanza alla popolazione?
Il principale compito dei Carabinieri è affiancare i cittadini, sostenerli nell’affrontare le loro apprensioni riguardanti eventuali reati e, quando sono vittime di eventi negativi, cercare di rassicurarli, specie nei momenti di sconforto. Al riguardo è stata attuata dai Comandanti e Carabinieri delle Stazioni una particolare attenzione alle vittime di reato, svolgendo quotidianamente interventi e servizi di vigilanza preventivi nei punti nevralgici del territorio oltre che la divulgazione di consigli e accorgimenti da adottare per non restare vittime di furti e truffe specie in danno di anziani. Diverse anche le iniziative negli istituti scolastici rivolte agli studenti, al fine di metterli in guardia sui crescenti fenomeni correlati agli stupefacenti, all’alcol, al bullismo ed ai rischi conseguenti ad un uso non consapevole di internet e dei social network. A cui si aggiunge l’appello all’importante ruolo delle famiglie e delle amicizie, pilastri determinanti per preservare i giovanissimi da comportamenti “sbagliati” che possono compromettere il raggiungimento delle loro aspirazioni, la loro salute fisica e mentale e fuorviarli da un corretto rapporto con la comunità. Al riguardo ricordo che nel sito www.carabinieri.it sono reperibili interessanti consigli per ogni contesto.
- Ci può parlare delle complesse fasi dell’istituzione del Reparto Territoriale?
Premetto che il mio trasferimento nel settembre 2022 alla Compagnia di Vallo della Lucania, quale comandante dell’istituendo Reparto Territoriale disposto dal Comando Generale dell’Arma, aveva insito l’obiettivo di rendere occupabile il nuovo stabile della caserma, completato da oltre 20 anni, ideato, progettato e fortemente voluto già dal 1999 dal signor Antonio Carrato, figura tenace e storica per Vallo della Lucania, venuto a mancare nel luglio 2020. Lo stabile, realizzato e completato nell’anno 2002, per varie vicissitudini non veniva ancora occupato. Mediante un incisivo impegno dell’Arma dei Carabinieri, della Prefettura e della figlia di Antonio Carrato, la signora Antonella, nell’aprile del 2023 il contratto di locazione della nuova caserma veniva perfezionato, dando inizio agli interventi di adeguamento della struttura ed alle operazioni di trasloco della Compagnia da Via Angelo Rubino. Il 18 luglio 2023 si completava l’iter procedurale, che dava luogo all’elevazione della Compagnia a Reparto Territoriale ed all’attivazione operativa della nuova sede in Via Andrea De Hippolytis 19, in posizione attigua al Tribunale e alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania. L’11 aprile il Reparto Territoriale di Vallo della Lucania è stato inaugurato ed intitolato al Capitano Mario Fiore M.A.V.M, con una suggestiva cerimonia fortemente sostenuta dal Sindaco Antonio Sansone e dall’intera Amministrazione di Vallo della Lucania. Il Reparto Territoriale ha alle dipendenze la Centrale Operativa 112, il Nucleo Operativo e Radiomobile, il Nucleo Comando, l’Aliquota Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica e 13 Stazioni che ricomprendono un vasto territorio del Cilento con competenza su 29 Comuni.
- Punti di forza e criticità di questo territorio?
Il Cilento ha una collocazione geografica contemporaneamente punto di forza e critica. L’essere costituito da piccoli centri, non densamente abitati, difficili da raggiungere poiché serviti da poche infrastrutture viarie, rappresenta un deterrente anche per i malintenzionati; attraverso l’installazione di opportuni sistemi di videosorveglianza si raggiungerebbe un buon livello preventivo e di controllo dei territori nonché un efficace riferimento per le Forze dell’Ordine e le Polizie Locali. In termini economici punti di forza sono il turismo, il commercio, la coltivazione di prodotti di nicchia, il settore gastronomico, artigianale e imprenditoriale. Ma il vero valore aggiunto di questa pregevole area è la popolazione che, forte delle consolidate abitudini all’autonomia, ha sviluppato una spiccata solidarietà di mutuo soccorso a favore, in particolare, delle persone anziane ed in generale “fragili”. Tante le iniziative lodevoli e silenziose sostenute con grande sensibilità dalle Istituzioni, dalle parrocchie e dalle Associazioni di Volontariato. Le criticità, invece, sono legate alla semplicità della popolazione, che per la sua autentica spontaneità non si aspetta di essere derubata o truffata e non mette preventivamente in atto azioni di autodifesa. Il territorio, inoltre, è colpito stagionalmente da considerevoli avverse condizioni meteo temporalesche che creano franamenti o allagamenti. Al riguardo invito a non sottovalutare mai gli avvisi di allerta meteo! Altra importante criticità la viabilità, che dovrebbe essere interessata da interventi manutentivi e di implementazione della segnaletica per migliorarne la sicurezza. La condizione delle strade rende difficili anche gli interventi di soccorso sanitario poiché i presidi principali risultano lontani ed i collegamenti non agevolmente percorribili in tempi brevi. Infine il fenomeno dell’emigrazione dei giovani che, data la carenza occupazionale dopo il percorso universitario, cercano di realizzare il loro futuro altrove con conseguente depauperamento della popolazione.
- Quali i principali eventi che hanno richiesto il vostro intervento?
La protezione dei cittadini dalle insidie della criminalità ha visto costantemente impegnato il personale del Reparto Territoriale in attività info-investigative fra le quali ricordiamo le seguenti operazioni: disarticolazione di un gruppo di soggetti dediti alla commissione di furto e ricettazione di ingenti quantitativi di prodotti ittici; individuazione di un’associazione dedita a furti di attrezzature agricole/edili ed in danno di impianti fotovoltaici; diverse le operazioni di contrasto ai reati predatori e al crescente fenomeno della detenzione, cessione e uso di stupefacenti. Ulteriori operazioni hanno riguardato l’arresto o la denuncia di responsabili di violenze domestiche “Codice Rosso”, detenzione illegale di armi, stati di ebbrezza violenta, mancata osservanza del Codice della Strada, guida sotto l’influenza di alcol e stupefacenti, rilievi di incidenti stradali, purtroppo anche con feriti gravi e mortali. Rilevante attenzione è stata poi rivolta anche al ritrovamento di persone scomparse, allontanatesi volontariamente, che i Carabinieri sono riusciti a rintracciare e restituire alle famiglie dopo giorni di apprensione.
- Come sono stati i rapporti con le istituzioni?
I rapporti con l’Autorità Giudiziaria, le Istituzioni tutte ed i Sindaci sono sempre stati ottimi e improntati alla ricerca della possibile soluzione delle problematiche, basati su un clima di concreta, leale e reciproca collaborazione attuata in armonia con le rispettive competenze e le norme vigenti.
- Sotto il profilo della sicurezza di quali interventi si avverte necessità?
Ormai, da oltre un decennio, si percepisce tra la popolazione un senso di insicurezza con conseguente, comprensibile, paura di rimanere vittima di reati. Tali timori sono tra le priorità delle Istituzioni che si impegnano nel cercare esaurienti e concrete rassicurazioni. Sicuramente un maggior numero di uomini e mezzi sul territorio infondono una superiore percezione di controllo e sicurezza, ma è importante privilegiare, preventivamente, il contatto con i cittadini, in modo da poter attuare interventi tempestivi ed efficaci. Ciò perché il senso di sicurezza è un sentimento personale che matura nel contesto in cui si vive ed anche da quanto si apprende dai mezzi di comunicazione. Ecco perché nel mettere a punto una strategia di sicurezza è importante analizzare l’evoluzione della realtà e le criticità sociali. Un esempio: la tesi che l’avvento della modernità avrebbe portato alla nascita di un contesto sociale più felice e sicuro contrasta con i pericoli attuali. Chiaramente il potenziamento di una struttura è sempre auspicabile in termini di protezione della società, ma le azioni di prossimità, vicinanza e ascolto delle comunità possono portare a quella complicità fiduciaria con i Carabinieri che consente di creare un sistema comunicativo rassicurante ed efficace nel tempo: Aiutateci ad Aiutarvi!
- Esiste un nesso tra aumento degli atti delinquenziali e precarietà del lavoro? E come si può intervenire?
In più circostanze, a vari livelli, in materia di ordine e sicurezza pubblica si è ampiamente cercato di arginare la precarietà e le sue conseguenze sociali. Ma chi sono oggi i precari che tendono a delinquere? I giovani che non trovano lavoro o gli adulti che lo hanno perso o non trovano occupazione? L’analisi del fenomeno dovrebbe valutare le modalità di aggregazione, gli atti delinquenziali e le caratteristiche degli stessi. Capire in anticipo tali fattori critici può aumentare la probabilità di comprendere ciò che oggi spinge una persona ad avvicinarsi al mondo della criminalità. La gestione penale della precarietà è complessa e non può trovare come risposta solo provvedimenti repressivi nei confronti di chi viola la legge. L’analisi dei fatti delinquenziali evidenzia che la maggior parte sono compiuti da soggetti del tutto indipendenti dalla precarietà. Resta, comunque, il problema che ha il suo peso nella gestione della sicurezza sociale.
- Abuso di sostanze stupefacenti e alcoliche: quali i risultati in questi due anni di suo comando?
L’attività di prevenzione/intervento costantemente attuata dai Carabinieri sul territorio ha sempre avuto lo scopo di limitare e prevenire l’abuso di alcool, la cessione e consumo di sostanze stupefacenti, cercando soprattutto di sostenere e consigliare le famiglie delle persone coinvolte. L’orientamento è stato quello di evolvere un processo di cambiamento: svolgere cioè un’attività di prevenzione/comunicazione. I risultati sono stati incoraggianti e in diversi casi hanno visto giovani avvicinarsi ai Carabinieri per consigli ed aiuti.
- Sulla base della sua esperienza si sente di dare dei consigli al prossimo comandante del Reparto Territoriale?
Sono certo che il mio collega, Tenente Colonnello Valerio Palmieri, a cui mi lega una profonda amicizia ultraventennale, oltre che stima personale, forte della sua preparazione professionale, esperienza istituzionale e provata capacità investigativa, maturata nei complessi contesti della Calabria, saprà cogliere sin da subito le peculiarità di questo territorio e, supportato dal personale del Reparto, risponderà adeguatamente e prontamente alle aspettative di sicurezza della popolazione e delle Istituzioni. A lui giunga il mio “Ad Maiora Semper”.
- Sempre presente ad eventi e manifestazioni, pronto all’ascolto dei cittadini, con il territorio e le comunità cilentane ha avuto un rapporto empatico e profondo. Come sta affrontando questo ultimo periodo del suo percorso professionale, che la porterà ad un radicale cambiamento dello stile di vita?
Consapevole che nel mese di agosto la mia attività avrebbe avuto termine e che, conseguentemente, il mio modo di vivere cambierà radicalmente, sono stato colto da un vortice di emozioni, da una malinconia dolceamara che si insinua in ogni saluto, in ogni sorriso, nell’incontrare le persone che mi conoscono e con cui ho condiviso momenti di vita e di lavoro. Ogni luogo del territorio fa affiorare ricordi. Provo una profonda gratitudine per le esperienze vissute qui, per le persone che ho incontrato, per ciò che mi hanno insegnato. Pensare di allontanarmi da questo posto significa lasciare una parte di me stesso, conscio che tutto non potrà essere come prima. Non dimenticherò e ovunque andrò i miei pensieri mi faranno tornare in queste strade a rivedere i vostri volti. In merito, quale debito di mia riconoscenza nei riguardi dei cilentani che mi hanno accolto da subito con cordialità e rispetto, sto valutando proposte di collaborazione istituzionale in favore del territorio e delle comunità, che forse mi consentiranno di permanere ancora in questi luoghi. Anche nella mia Istituzione, nell’incontrare i comandanti ed i Carabinieri dei miei reparti sono pervaso da forti emozioni. In questi giorni, con forte commozione, sono stato ricevuto per un saluto di commiato dal Signor Comandante Interregionale “Ogaden” Gen. C.A. Marco Minicucci, ricevendo dalle sue mani la lettera e la medaglia ricordo del Signor Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Gen. C.A. Teo Luzi. Una profonda emozione che mi ha colto anche in occasione del saluto di commiato dedicatomi dal Signor Comandante della Legione “Campania” Gen. D. Canio Giuseppe La Gala e dal Signor Comandante Provinciale di Salerno, Col. t.SFP Filippo Melchiorre.
- Cosa vuole dirci a chiusura di questa intervista?
Colgo l’occasione per manifestare i miei sentimenti di riconoscenza ai rappresentanti delle Istituzioni, ai Superiori ed ai cittadini che mi hanno sostenuto nel mio percorso professionale e di vita, ringraziandoli profondamente della loro determinante testimonianza, grazie alla quale si è riusciti a raggiungere importanti risultati nel campo della comune sicurezza pubblica e del contrasto al degrado sociale.
CLICCA QUI per leggere la lettera di saluto del Colonnello Picchi
CLICCA QUI per leggere la lettera del Comandante Generale dell’Arma Teo Luzi al Colonnello Picchi