Ancora una giornata di tensione nel Carcere di Fuorni, a Salerno, dove nella serata di ieri un detenuto ristretto nella Sezione Transito ha appiccato il fuoco nella propria cella.
“E’ accaduto intorno alle ore 23, senza un’apparente motivazione” denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE tramite il Segretario regionale della Campania Tiziana Guacci.
In breve tempo, le fiamme ed il fumo hanno invaso la Sezione e solo grazie al tempestivo intervento del personale di Polizia Penitenziaria in servizio si è provveduto a spegnere l’incendio e a riportare l’ordine e la sicurezza.
Sempre ieri, intorno all’ora di pranzo, un detenuto ristretto in un reparto isolato ha afferrato un poliziotto alla gola sbattendolo a terra nel tentativo di soffocarlo. Solo l’intervento di altri penitenziari ha messo in salvo l’agente.
“La settimana scorsa avevamo evidenziato la nostra preoccupazione spiegando che le carceri campane sono diventate sempre più ingestibili – ha affermato Mirko Manna FP CGIL Nazionale -. Ieri l’ennesima aggressione che per fortuna si è risolta in breve tempo grazie ai riflessi del collega che è riuscito a lanciare l’allarme. Il soccorso degli altri colleghi è giunto poco dopo, ma per la vittima sono stati minuti concitati in quanto, in quel momento, si trovava da solo nel Reparto detentivo ‘Sesta Sezione’ durante la pausa pranzo dell’altro collega di servizio. Oltretutto, quel reparto è isolato rispetto al resto di quella parte del carcere. E’ impensabile pensare di continuare a gestire un carcere senza un reparto adibito all’isolamento disciplinare e non si può pensare di gestire un istituto con oltre 140 detenuti in esubero rispetto alla capienza regolamentare. Il sistema penitenziario in Campania è al collasso e anche le linee di comando, spesso, sembrano mostrare pesanti lacune con il risultato che se non verranno presi provvedimenti urgenti gli istituti penitenziari campani imploderanno.”
“Il Sappe chiede provvedimenti urgenti – sottolinea Guacci – serve un direttore titolare. In una Casa Circondariale così complessa, dove si registra un grave sovraffollamento ed il personale di Polizia Penitenziaria è sottodimensionato, l’amministrazione non può pensare di poter gestire l’istituto senza un direttore titolare. Serve subito una nomina”.
La sindacalista, inoltre, esprime solidarietà, vicinanza e apprezzamento ai poliziotti penitenziari del reparto di Fuorni e ricorda che “il SAPPE denuncia da tempo che bisogna introdurre riforme efficaci per stemperare le costanti e crescenti tensioni nelle carceri, prevedendo ad esempio l’espulsione dei detenuti stranieri e la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario”.
Donato Capece, Segretario generale del SAPPE, rivolgendo la propria vicinanza ai poliziotti di Salerno ha evidenziato come e quanto sia importante e urgente prevedere un nuovo modello custodiale: “Le donne e gli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria non possono continuare ad essere aggrediti o trovarsi costantemente in situazioni di alta tensione senza che il Ministero della Giustizia ed il DAP adottino provvedimenti urgenti. La situazione è sempre più critica a causa di una popolazione detenuta refrattaria al rispetto delle regole, abituata da anni alla consapevolezza che tutto gli è dovuto. Torniamo a chiedere l’immediata applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi, e la dotazione al personale della Polizia Penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato”. Giunge poi la critica al Provveditore regionale della Campania, Lucia Castellano: “In Regione si avverte prepotente la sua assenza, che invece dovrebbe essere costante e continua al fine di garantire sicurezza nelle carceri regionali – e, rivolgendosi al Capo del DAP Giovanni Russo aggiunge – a lui, da mesi, chiediamo senza avere alcun riscontro di intervenire con urgenza sulla gestione dei detenuti stranieri, dei malati psichiatrici, della riorganizzazione degli istituti e della riforma della media sicurezza”.