L’ASL Salerno con una delibera del Direttore Generale del 18 maggio avente ad oggetto “protocollo d’intesa per la gestione del rifugio comprensoriale della Comunità Montana Vallo di Diano sito nel Comune di Sala Consilina in località Marrone” ha previsto la revoca della delibera n. 1081 del 9 ottobre 2020 in cui veniva autorizzata la sottoscrizione del protocollo d’intesa tra la Comunità Montana con l’ASL e il CRIUV e che all’art. 2 statuiva che a fronte del versamento del contributo pari a 40.000 euro annui per tre anni la Comunità Montana avrebbe dovuto garantire alcune prestazioni.
Tra queste la presenza di operatori tecnici qualificati di supporto al personale di ASL e CRIUV, la pulizia quotidiana dei locali, il ricovero degli animali in box adeguati, nonché la regolare pulizia degli spazi di dimora, le cure sanitarie e un adeguato livello di benessere fisico ed etologico, la possibilità di esercizio fisico garantito mediante l’accesso giornaliero a cinodromi erbosi o aree di sgambatura, cibo e acqua in quantità sufficiente e con tempistiche adeguate (il cibo deve essere completo e bilanciato nella sua formazione di proteine, carboidrati, lipidi, sali minerali e vitamine ed essere appetibile).
All’atto dell’insediamento della nuova Giunta comunitaria, dopo un’attenta valutazione anche di concerto con la Diano Projet srl (società concessionaria del canile comprensoriale), è stata fatta un’analitica valutazione delle prestazioni che la Comunità Montana avrebbe dovuto offrire a fronte del contributo ricevuto e, visto che i costi da affrontare erano notevolmente superiori rispetto alle prestazioni da garantire, si è attivato con l’ASL un procedimento di revisione dell’accordo che potesse equilibrare le condizioni contrattuali.
“Dopo vari incontri – fanno sapere dall’Ente Montano presieduto da Francesco Cavallone – si è giunti alla conclusione che si dovesse addivenire ad una risoluzione consensuale dell’accordo precedentemente sottoscritto perché evidentemente e chiaramente antieconomico, per cui nessun inadempimento è stato perpetrato dalla Comunità Montana in quanto tutto è avvenuto in maniera consensuale, ponendo rimedio ad un accordo che prevedeva un utilizzo non equilibrato di risorse pubbliche. Nei prossimi giorni, come evidenziato nel punto 3 della delibera n. 682 del 18 maggio del Direttore dell’ASL, verranno precisate, con separato provvedimento, le modalità circa l’utilizzo dei locali da adibire ad ambulatorio al fine di ottemperare compiutamente alla legge regionale 3/2019 recante disposizioni volte a promuovere e a tutelare il rispetto e il benessere degli animali d’affezione e a prevenire il randagismo”.