Il Consiglio regionale della Campania ha approvato la legge regionale n.21/2016 di modifica e integrazione alla legge sulla valorizzazione dei suoli pubblici a vocazione agricola per contenerne il consumo e favorirne l’accesso ai giovani. Le modifiche legislative introducono e istituiscono la “Banca delle terre Campane“, in un’ottica di valorizzazione delle terre agricole incolte “per favorire il recupero delle aree abbandonate, contenere il degrado ambientale, salvaguardare il suolo e gli equilibri idrogeologici, limitare gli incendi boschivi, favorire l’ottimale assetto del territorio attraverso lo svolgimento delle attività agro-forestali, tutelare l’ambiente ed il paesaggio e conservare le biodiversità“.
La “Banca delle terre Campane” è un elenco completo e aggiornato ogni anno dei terreni e fabbricati di proprietà pubblica e privata dichiarati disponibili per operazioni di locazione o di concessione. Terreni di proprietà regionale, comunale o di altri enti pubblici, compresi quelli affidati in gestione con convenzione dalla Regione o da soggetti privati e i fabbricati rurali e i terreni privati dichiarati temporaneamente disponibili, abbandonati o incolti. La Giunta regionale predisporrà i bandi o gli avvisi contenenti le modalità e i termini per presentare le istanze sia per gli Enti pubblici che per i privati.
La Banca ha l’obiettivo di favorire il recupero produttivo dei terreni incolti, abbandonati o insufficientemente coltivati e dei fabbricati rurali, favorire il riordino fondiario attraverso l’accorpamento e l’ampliamento delle superfici delle aziende agricole, promuovere l’insediamento di nuove aziende agricole, valorizzare il patrimonio agricolo-forestale, incentivare lo sviluppo occupazionale nelle aree rurali tramite lo sviluppo dell’attività agricola, in sinergia con l’imprenditoria privata, favorendo il ricambio generazionale nel settore agricolo, tutelare l’ambiente e le biodiversità, contenere il degrado ambientale e contrastare il fenomeno dell’abbandono e dell’inutilizzo del patrimonio agroforestale.
– Chiara Di Miele –